Comprare o vendere diamanti finanziari, un ritorno d’investimento sicuro
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Comprare o vendere diamanti finanziari, un ritorno d’investimento sicuro

In un periodo economico nel quale non è difficile scegliere le forme di investimento...

Comprare o vendere diamanti finanziari, un ritorno d’investimento sicuro

Scegliere di comprare o vendere diamanti rappresenta un modo per mettersi al riparo dai vari avvenimenti negativi che possono verificarsi nel corso del tempo. Un ritorno d’investimento sicuro e di alto valore, intoccabile con il passare degli anni. Ad esempio i diamanti finanziari sono la scelta ideale per il lungo periodo, si possono trasportare agevolmente e convertire in denaro in qualsiasi momento e ovunque nel mondo. Vedere aumentare il valore di un diamante da investimento però è un processo continuativo che va avanti con gli anni e non di tipo speculativo. Ovviamente è possibile seguire il loro valore attraverso l’andamento della borsa dei diamanti: le più importanti si trovano ad Anversa, Londra e New York. L'altro investimento nel settore è quello di comprare o vendere diamanti usati. Anche in questo settore c'è molta vivacità, specialmente in questo ultimo decennio dove è avvenuto il crollo del mercato immobiliare, investimento in passato ritenuto sicuro.

La caratteristica più importante è che il prezzo dei diamanti non segue le fluttuazioni delle valute ma in ogni caso l’aumento -in termini di valore- è incontrastato e indipendente dal mercato monetario. Per questo motivo il diamante è la valuta più dura del mondo.

Le regole di base per stabilire la quotazione e vendere diamanti

Il valore di un diamante si determina in base ad alcune caratteristiche che sono universali e riconosciute in tutto il mondo. Nella fattispecie si tratta delle cosiddette 5 C.

Carat è il peso. Si misura appunto in carati, il cui simbolo è ct. Un carato equivale a 0,200 grammi di peso e la quotazione avviene in centesimi di carato.

Color è il colore. È la caratteristica più importante per la definizione del valore di un diamante. Per definire la quotazione di un diamante da investimento vengono qualificate solo le prime 5 sfumature: colorless, near colorless, faint yellow, very light yellow,  light yellow.

Clarity è la purezza. Questa caratteristica necessita di una procedura molto delicata per essere determinata. Si tratta di una caratteristica interna che può essere stabilita soltanto con un ingrandimento dieci volte maggiore rispetto alla pietra originale. Va da sé che ragionando in ottica d’investimento e volendo vendere diamanti finanziari, il grado di purezza deve essere altissimo.

Cut è il taglio. I modi in cui può essere tagliato un diamante sono numerosi ma solo uno è quello riconosciuto a livello mondiale: il taglio rotondo a brillante con 58 faccette. Sul certificato dovrà leggersi, per quanto concerne le proporzioni, la levigatura e la simmetria rispettivamente: excellent, very Good o good.

Certificate è il certificato. Si tratta di un documento da cui nessun diamante finanziario può prescindere. È riconosciuto in tutto il mondo e viene rilasciato da istituti gemmologici che ovviamente sono neutrali e  obiettivi e seguono le direttive internazionali in materia, ai fini della valutazione.

Infine ci sono altre valutazioni da fare in merito al valore dei diamanti, che esulano dalla quotazione vera e propria finalizzata alla compravendita. Il diamante deve essere etico, vale a dire non ottenuto attraverso lo sfruttamento minorile o il finanziamento di guerre. Un diamante può “brillare” più di un altro sul mercato finanziario e per questo motivo può rivelarsi utile affidarsi ad un broker per vendere diamanti usati, aggiornarsi e comprendere certe dinamiche. Va considerato infine che, nonostante i margini dalla compravendita di diamanti siano alti, le commissioni da mettere in conto non sono poche: 10% alla banca, anche di più per la società che vende la pietra, sommati ai margini dei produttori, dei tagliatori e di vari altri intermediari, oltre all’IVA da pagare allo stato pari al 22%. 

 
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