L’Europa e la Germania l’hanno capito il ferragosto del 2007; gli Stati Uniti, l’Africa e le repubbliche dell’Est lo stanno capendo adesso. Cosa? Che dovranno fare i conti con una nuova organizzazione criminale. Un’organizzazione potente, pervasiva ed invasiva, con i capitali e le amicizie giuste. Non stiamo parlando della Mafia e della camorra. Stiamo parlando della ‘Ndrangheta, la Cosa Nuova, la malavita calabrese. Definitivamente sdoganata dall’immagine di una società quasi pastorale (non lo era anche la Mafia?), le ‘ndrine, cosi sono chiamate quelle che altri chiamano cosche, si muovono adesso in un mercato globale, investendo e diversificando le loro attività. “C'erano una volta tre mitici e misteriosi cavalieri spagnoli. I loro nomi erano Osso, Mastrosso e Carcagnosso. Vissero a quanto pare tra il Trecento e il Quattrocento. Facevano parte di una nota associazione fondata a Toledo nel 1412, "La Garduna". Dalle loro terre portarono nel Mezzogiorno d'Italia alcuni metodi in uso a quella consorteria. Si narra che lavorarono sottoterra per 29 anni, tenendo all'oscuro chiunque, per redigere ed elaborare le regole sociali della nuova associazione che aspiravano a fondare. La sede prescelta fu l'isola di Favignana. Da lì, dopo un lavoro trentennale, decisero di dividere in tre l'associazione che, da quel momento, prese stabilmente ad abitare le principali regioni meridionali. Così si ebbe la Mafia per la Sicilia, la Camorra nel Napoletano e la 'Ndrangheta per la Calabria”. Ha i suoi riti, la ‘Ndrangheta, e i suoi battesimi, qualcosa che sembra un misto fra un’iniziazione massonica e un giuramento religioso, ruoli importanti all’interno della ‘ndrangheta hanno la Vergine Maria e San Michele Arcangelo. Hanno anche un albero della Scienza quale simbolo dei rapporti all’interno della società. Il fusto rappresenta il capo di società; il rifusto il contabile e il mastro di giornata; i rami i camorristi di sangue e di sgarro; i ramoscelli i picciotti o puntaioli; i fiori rappresentano i giovani d'onore; le foglie rappresentano la carogne e i traditori della 'ndrangheta che finiscono per marcire ai piedi dell'albero della scienza. Alla base dell'albero è rappresentata anche una tomba per simboleggiare la fine delle foglie. Che altro dire. Che accanto a questi elementi folkloristici ci sono i manager che, a New York, a sentire l’Fbi, comunicano anche a pranzo tra loro usando il sistema ptt, push to talk, a prova, come Skipe di intercettazione. Vecchie usanze, tecnologie moderne e soldi a palate. Un mix esplosivo. Pericoloso per la sicurezza degli Stati Uniti d’America.
La ‘Ndrangheta, al pari di una qualsiasi multinazionale, fiuta il vento degli affari e segue la scia dei soldi. Il salto di qualità è stato garantito da due fattori chiave: gli immigrati calabresi nel mondo e la versatilità, in economia e finanza, delle nuove leve. L’estorsione, il traffico di droga, la prostituzione diventa complesso immobiliare, turistico, quote societarie e così via. Voci di corridoio sostengono che le ‘ndrine hanno una quota rilevante in Gazprom, la società che tiene in pugno, attraverso la canna del gas, diversi Stati europei, ivi compresa l’Italia se non si decide a trovare una politica energetica indipendente. In un primo momento negli Stati Uniti le ‘ndrine erano presenti solo negli stati di New York e Florida, ma adesso la situazione è cambiata. I calabresi sono diventati gli interlocutori e i partner privilegiati dei cartelli della droga messicani e colombiani. E’ così anche in Italia, sono loro a portare la polvere in Italia anche se poi la distribuzione viene, per così dire, subappaltata. Dalla Colombia alle discoteche milanese il passaggio obbligatorio è per Gioia Tauro o un calabrese. L’amministrazione Bush aveva già capito la pericolosità della ‘Ndrangheta e l’aveva inserita nel novero delle organizzazioni capaci di rappresentare un “clear and present danger” per la sicurezza nazionale. La droga certo già basta, ma la situazioni economica rende gli Stati Uniti ancora più vulnerabili. In un momento di scarsa liquidità generale i soldi, copiosi, che le ‘ndrine possono mettere sul tavolo di ogni potenziale business rappresentano un elemento di forte instabilità all’interno di ogni sistema democratico. Nel milanese, ossia nella parte più produttiva del paese, hanno l’ultima parola sull’edilizia pubblica e privata, ma i loro interessi sono molto più estesi e stratificati e comprendono locali, centri, fiere, insomma tutto ciò che è business. Loro entrano con una barca di soldi e cominciano a farla da padroni. E ribadisco, di questi tempi, la liquidità finanziaria è una merce rara… e pensare che la ‘Ndrangheta affonda le sue origini in un trio di cavalieri. Dalle loro parti la genesi è ancora, grosso modo raccontata così:
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