La procedura attraverso la quale è possibile cambiare il proprio conto corrente si articola secondo tre fasi principali, la prima delle quali consiste nella scelta del nuovo conto da “accendere”; la prima domanda da porsi è quindi “quale conto corrente scegliere?”. In questa fase è importante concentrarsi in primo luogo su quei “difetti” che ci hanno portato a scegliere di chiudere il conto corrente di provenienza, ed in secondo luogo effettuare una ricerca a tappeto sul mercato, per trovare quell’offerta di conto corrente in grado di sanare i difetti del vecchio conto, ed al contempo fornire quei servizi, quel risparmio sui costi e quei guadagni che si stanno cercando. In fase di scelta del nuovo conto corrente possono essere davvero molto utili alcuni comparatori online, pagine internet sulle quali vengono messe a confronto in pochi secondi centinaia di offerte.
La richiesta di attivazione del nuovo conto.
Una volta scelto il nuovo conto corrente è possibile passare alla seconda fase, la richiesta di cambio del conto. La recente legislazione ha semplificato il processo di migrazione di un cliente da un banca all’altra; basterà comunicare al nuovo istituto i dati relativi al vecchio conto, e sarà poi lo stesso istituto ad occuparsi di tutti i disbrighi burocratici affinché sia il denaro nel saldo, sia tutti i servizi attivi sul vecchio conto (come ad esempio l’accredito dello stipendio o l’addebito delle bollette) vengano trasferiti sul nuovo conto corrente.
La chiusura del vecchio conto corrente.
Una volta perfezionata la fase di migrazione non rimane che chiudere il vecchio conto. Ma quanto costa la chiusura del vecchio conto corrente? A tal proposito va specificato che il Decreto Legge Bersani stabilisce chiaramente che le banche non possono e non devono applicare ne costi ne penali a quei clienti che decidono di chiudere un conto corrente.
L’unico punto da considerare con attenzione quando si “spegne” un conto corrente è quello di chiudere tutti i rapporti in essere con la vecchia banca. Questo processo passa innanzitutto dalla restituzione di blocchetti di assegni, carte di credito e bancomat eventualmente associati al conto; ed in secondo luogo attraverso la chiusura o migrazione verso il nuovo conto di servizi finanziari attivi come eventuali mutui attivi. L’utente è inoltre tenuto a lasciare il vecchio conto non in negativo; per questo alcune banche si prendono un certo periodo di tempo prima di chiudere definitivamente un conto, al fine di controllare la presenza di vecchie transazioni di pagamento ancora in atto da parte del cliente che gli non sono state ancora addebitate. |