Se lo spread serve a chi governa...
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Se lo spread serve a chi governa...

Facciamo quello che ci dice l'Europa e nisba, siamo sempre i malati come dice Obama, oppure siamo sempre i prossimi a.. brutte cose. Qualcosa non torna

Se lo spread serve a chi governa...

 

Quando Berlusconi fu praticamente costretto a dimettersi, nel Novembre scorso, lo spread era 575, o comunque oltre i 550, un livello che, per usare un termine medico, sta a significare uno stato gravissimo. I banchieri della city, i soloni dell’economia che tanto parlano e niente o poco sanno, sbraitavano a dire che la sola uscita di scena di Berlusconi avrebbe portato un miglioramento di 200 punti.

Berlusconi si fece da parte (cioè lo obbligarono a farsi da parte) e arrivò il governo dei professoroni.
Che subito, a caldo piazzarono la riforma delle pensioni; poi il governo prese ad attaccare il mercato del lavoro.

Lo spread calò a circa 300 punti.

Poi, sempre il governo lo dice, si fecero delle liberalizzazioni epocali, che francamente non si vedono, o perlomeno non si vede l’effetto delle stesse sulle persone “comuni”.

 

 

E poi, siamo a storia di poco più di una settimana fa, il governo ha sbandierato il risultato dello scudo anti-spread, una cosa che, a prima vista, sembra più fumo che arrosto e che consegnerebbe, ancora di più, i paesi nelle mani dei vampiri economici.

Il patto è: prima di avere accesso alle risorse devi cedere la sovranità economica e devi fare le riforme che ti diciamo noi, ossia qualcosa di molto simile alla macelleria sociale che Di Pietro disse in tempi non sospetti; d’altronde, si sa, uno stato leggero e con un welfare nullo o quasi è l’obiettivo del liberismo, vecchio o neo che sia.

Attenzione a non confondere liberismo e liberalismo, è un errore abbastanza comune, ma pur sempre una inesattezza.

Bene, dopo tutto ciò, dopo che al posto di un clown c’è uno rispettato, e dopo delle riforme dure, ci ritroviamo a inizio Luglio con lo spread a 440.

Qualcosa non va amici.

A volte ho l’impressione che lo spread alto e il L’EUROPA ci guarda o L’EUROPA ce lo chiede berciato un po’ da tutto l’arco parlamentare serve al governo per fare delle riforme dure e inique.

Non si riesce a togliere le province? E allora non facciamo votare le persone, così creiamo una nuova, bella casta di non-eletti consiglieri provinciali, dopo quelli che già stanno al parlamento.

Cosa risparmiamo? Poco, ma la democrazia va a farsi fottere in nome di qualche goccia nel mare degli sprechi

Le pensioni d’oro (loro) non si toccano perché sono diritti acquisiti, i loro.
E quelli degli esodati? Lì sui diritti acquisiti si passa sopra perché ce lo chiede l’EUROPA.

Scuola. L’idea è di togliere 200 milioni alla pubblica per dare più o meno questi soldi alle scuole private. Ma che cavolate sono queste! Ma queste persone la Costituzione l’hanno mai letta?

Quando lo scontro monta, sale anche lo spread e i politici che sostengono il governo sono, loro malgrado, costretti a fare buon viso a cattivo gioco, sempre perchè l'EUROPA bla bla...

Bel modo di governare, gli anglosassoni la chiamano teoria e economia dello shock. E nessun paese al mondo ne ha tratto vantaggi.

Massimo Bencivenga

 

 
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