L’Autunno incombe e iniziano le manovre per le prossime elezioni che si terranno, salvo sconquassi che non mi auguro, nella Primavera del 2013. Chi sarà il prossimo Premier? E chi il prossimo Presidente della Repubblica? Casini vorrebbe un Monti-bis, subito stoppato dallo stesso Monti, dal Pdl di Alfano e dal Pd. Proprio il Pd è il partito che rischia di più. In qualche altra occasione ho già detto che il sostegno a Monti rischiava di erodere il consenso, cosa che in parte è successa alle elezioni amministrative, facendo fallire al partito il calcio di rigore utile per tornare al Governo. Mentre nel centrodestra se Berlusconi dice mi candido nessuno fiata, nel Pd le cose vanno in maniera un po’ diversa. La discesa in campo dello Stil Nuovo rappresentato da Matteo Renzi ha avuto il merito di compattare la vecchia guardia. Andiamo un po’ a vedere chi sono gli uomini e le donne su cui PiGi Bersani può contare, perlomeno allo stato attuale delle cose.
All’interno del partito il piacentino può contare sull’appoggio di: Massimo D'Alema, Rosy Bindi, Dario Franceschini, Enrico Letta, Walter Veltroni e Giuseppe Fioroni. Tutti compatti contro il nuovo, rappresentato da Renzi.
Più tiepidino, come al solito, Arturo Parisi, forse il primo big a dare appoggio a Renzi chiedendo allo stesso però programmi nuovi e non solo una novità anagrafica. Le novità evidentemente non lo ha convinto poi molto perché, interrogato in merito ad un appoggio, ha detto: Né coi rottamatori, né con l’usato sicuro.
I big del partito vogliono in primis tornare a vincere, per le faide tra correnti ci sarà tempo dopo e durante il sudoku del manuale Cencelli democrat.
Bersani incassa anche l’appoggio di Piero Fassino e di numerosi governatori e amministratori locali, soprattutto nella zona rossa tra Toscana, Emilia Romagna e Umbria.
Stefano Fassina e Matteo Orfini, rispettivamente il responsabile economico e quello cultura del Pd, sono anch’essi con Bersani. Sono d’accordo con Renzi sul ricambio generazionale, ma l’età senza contenuti non conta.
Il teorico del Pd, alla nascita, era Michele Salvati, per Bersani sembrano essere molto importanti i filosofi Maurizio Ferraris e Michele Prospero, nonché lo storico Miguel Gotor, poco più che quarantenne, esperto di santi, eretici e inquisitori tra il Cinquecento e il Seicento.
Sul fronte bancario, Bersani è amico di vecchia data di Alessandro Profumo, ora presidente di Monte dei Paschi di Siena. Sul fronte sindacale, Bersani spera che Camusso gli metta la mano sulla spalla. Questi gli uomini e le donne di Bersani. Per quelli che sostengono Renzi, ci sarà spazio per un altro post. Massimo Bencivenga
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