La prossima tornata elettorale si preannuncia elettrizzante e molto eccitante, se non altro perché ci sono ancora tante incertezze. Sulle possibili alleanze, ma anche sulla legge elettorale che per adesso è ancora il tanto vituperato Porcellum. La si doveva cambiare prima di Ferragosto, difficile che si possa trovare un accordo anche solo per fine mese.
Il tempo passa, la legge è invisa al popolo, basti pensare alle firme per il referendum, ma tutto sommato non dispiace alle segreterie di partito che in tal modo, bypassando il consenso personale, piazzano le persone che più aggradano agli apparati stessi. Insomma, con questa legge, niente maverick, nessun elemento estraneo ai capoccia può sperare di avere un posto in Paradiso. A valle delle elezioni politiche ci saranno quelle per il Presidente della Repubblica.
Chi sarà? Mario Monti? Romano Prodi? Pierferdinando Casini? O qualcun altro? Anche Silvio Berlusconi ambisce a diventare Presidente della Repubblica, ambizione che avrebbe avuta ben altra sostanza se avesse deciso di governare 4 anni fa invece di pensare a fare Il Sultano, nelle parole di Sartori.
Il bipolarismo difficilmente verrà sconfessato o superato, del resto l’ipotesi di una maggioranza in style ABC piace solo alla parte C, ossia a Casini; gli altri due componenti della maggioranza non vedono l’ora di finire il prima possibile questa parentesi del governo strano. Un anno fa la foto di Vasto sembrava una istantanea granitica, adesso non è più così.
Bersani sta cercando, ricordando la regola aurea, di sfondare al centro e tende la mano a Casini, ma non vuole rinunciare a Vendola e alla sinistra più pura. Vendola, dal canto suo, alla festa del Pd a Reggio Emilia ha candidamente affermato che: “Il romanzo dice Va dove ti porta il cuore. Il mio cuore non mi porta dalla parte di Casini”. Aggiungendo che, pertanto, un governo Bersani-Casini-Vendola “è impossibile in natura”. Queste le parola, ma, ormai lo sapete, mai dire mai.
La compagine A di Alfano, non riesce a “uccidere” il padre, nel senso che si ritrova con un unico leader, quello di sempre, Silvio Berlusconi, che sembra aver perso la capacità di parlare alla pancia del paese.
E chi sarà il leader del Pd? Il Pd vorrebbe fare le primarie, ma hanno paura di Vendola e di Renzi. Una affermazione eventuale di Vendola, non sarebbe ben vista dagli ex Margheritini. Ma anche una vittoria di Renzi provocherebbe qualche mal di pancia, anche a Casini che, come la classe dirigente del Pd, si vedrebbe “rottamato” dal giovane toscanaccio.
E i cosiddetti "urlatori", appellativo usato negli anni cinquanta per connotare una categoria di cantanti, che fanno? Idv e M5S, fanno a gara a togliere e togliersi i voti dell’antipolitica, di chi vorrebbe una rivoluzione istituzionale. Persone del genere sono tante, il loro nemico sono questi politici, ma interpellati non riescono quasi mai a dire cosa vorrebbero per il Paese.
Loro non vorrebbero gran parte di questi politici, ma la cosa, a livello programmatico, finisce lì o poco più là. Sono persone arrabbiata, ma con poche idee e non avendo nessun faro a guidarli, possono essere sviati.
Alla fine, come al solito, saranno le persone che meno ne capiscono, che hanno idee politiche poco solide, a decidere con il loro voto, il destino del Paese. Ma la Democrazia, in assenza di partecipazione e senso civico, può arrivare a ciò.
La Democrazia è la Dittatura dei numeri, ma sempre meglio questa che altre forme di Governo. Massimo Bencivenga
|