Il nuovo oracolo che tutto sa, con le ovvie e dovute modifiche, sto parlando di Wikipedia, alla voce Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007, recita:
Le elezioni primarie del Partito Democratico si sono svolte come atto costituente del principale partito del centrosinistra italiano per individuare il Segretario Nazionale e costituire l'Assemblea Costituente. La consultazione si è svolta il 14 ottobre 2007 ed ha contato sulla partecipazione di 3.554.169 elettori (hanno votato anche i sedicenni e gli extracomunitari con permesso di soggiorno). Tale dato è stato comunicato dagli organizzatori stessi dell'iniziativa e non è stato sottoposto a controllo da nessun organismo indipendente.
L'avvio delle Primarie viene ufficialmente dato il 31 luglio 2007 da parte del Coordinamento Nazionale accettando le candidature alla Segreteria Nazionale del PD di: Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Pier Giorgio Gawronski, Jacopo G. Schettini, Enrico Letta, Walter Veltroni.
Con un totale di 2.694.721 voti (75,82%) Walter Veltroni è stato eletto il successivo 14 ottobre Segretario Nazionale del Partito Democratico.
E già, son passati 5 anni da quel giorno e mai come adesso la profetica frase di Arturo Parisi, un uomo di grande intelligenza, è attuale. Lui parlò di Fusione Fredda tra Margherita e DS, adesso qualcuno, in caso di vittoria alle primarie di Renzi, arriva a parlare di fine del centrosinistra e dell’esperimento. Peraltro l’uomo che venne intronizzato quel giorno, ossia Walter Veltroni, ha già fatto sapere che lui non intende concorrere per un posto in Parlamento. Forse andrà in Africa. Come Celestino.
I nodi cruciali e di frizione tra le due anime del Pd s’intravedevano già allora, quando si pensò a questa “fusione fredda”. Sui temi etici in primis (coppie di fatto, pacs, matrimonio gay, testamento biologico, staminali, etc), come pure sulla politica economica (Keynes o Friedman?) e estera (via tout court da ogni teatro di guerra o no?), ma adesso siamo alla resa dei conti.
Il Partito Democratico riuscirà ad arrivare al prossimo anno o quello appena passato sarà l’ultimo compleanno? Già, perché il rischio c’è eccome, proprio adesso che potrebbero ritornare al Governo (nonostante sia al momento più basso del 2008 nei sondaggi) con un Pdl allo sbando e un Terzo Polo che, mentre scrivo, non arriva al 10%.
Il Pd non è riuscito a diventare un unico partito, in questi due anni le due anime, gli ex PCI e gli ex DC non sono riusciti a coniugare le diversità. Il risultato è che non appena si toccavano temi etici la febbre saliva. Sarà possibile governare in questo modo? Con in più uno come Vendola? E, magari, anche con un fustigator come Di Pietro? Cosa dirà e farà Di Pietro al primo assessore Pd indagato per reati amministrativi?
Il Pd per sopravvivere dovrà superarsi, nel senso che dovrà superare i vecchi ideologismi e far confluire gli stessi nella modernità. Solo così potrà essere una vera e moderna forza progressista.
Massimo Bencivenga
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