Sembra ieri quando nell’estate del 2011 Berlusconi, prendendo in contropiede non pochi dei suoi fedelissimi, se ne uscì con l’intronizzazione di Angelino Alfano come segretario del Pdl. In molti storsero il naso, avrebbero forse gradito qualcun altro, ma Berlusconi e il Letta che conta (Gianni) improvvisarono uno dei loro siparietti nel quale l’Angelino siciliano veniva definito dai due come “servizievole”.
Certo, a distanza di poco più di due anni un servizio a Berlusconi l’ha fatto eccome. Per la prima volta l’uomo di Arcore si trova a dover fronteggiare una emorragia di fedelissimi importante nel numero e nella qualità degli stessi, qualcuno s’era già perso per strada, ma non big come il Celeste Formigoni o come Schifani. Big di partito, perché con i voti - e in politica i voti sono tutto!- il discorso è leggermente diverso. Formigoni ha un suo consenso personale, perlomeno in Lombardia; ma Quagliariello ha una sua platea? Maurizio Lupi ha voti personali o son gli stessi di Formigoni? Schifani e Alfano, spesso e volentieri, nella loro Sicilia, pur spendendosi in prima persona, non son riusciti a far vincere i loro candidati. Insomma, un punto è il valore numerico dei dissidenti, e i ruoli che avevano nel Pdl e che hanno nel Governo, ben altro è il valore in termini di punti percentuali di voti della nuova compagine del centrodestra.
Il popolo del Pdl votava per Berlusconi, andava alle urne per Silvio, si accapigliava per il Patron del Milan; ce li vedete gli stessi, in fila, emozionati e matita in mano, a mordere il freno aspettando di entrare nell’urna per scrivere su una scheda Alfano, Quagliariello, Schifani, Lupi o Formigoni? Io francamente non me li figuro, il popolo del Pdl si identifica con Berlusconi. Punto.
Se non si fosse bruciato, un nome spendibile, come buon frontman del Nuovo Centrodestra (pare che si chiamerà così la cosa), avrebbe potuto essere Mario Monti, in ambasce per usare un eufemismo, con la sua Scelta Civica. Ma adesso? Adesso no. Adesso tutti prendono le distanze dal professore, manco fosse un untore. Potrebbe essere Corrado Passera l’uomo di punta? L’ex banchiere è tentato dalla politica, vorrebbe essere premier, ma con qualcosa di completamente nuovo, non con residuati; fu per questo che non entrò in Scelta Civica, mi sorprenderebbe adesso se si trovasse ad accettare la premiership di questa nuova realtà del centrodestra. Ma la politica non smette mai di sorprendermi.
Berlusconi, sarà livido di rabbia per lo smacco e insieme ai suoi falchi starà pensando alla tremenda vendetta da mettere in atto. Una volta, secoli fa, gli avversari politici si eliminavano. Fisicamente.
Ora che siamo un po’ più evoluti, gli avversari si eliminano tirando fuori dossier imbarazzanti, gettando discreto sulle loro idee, evidenziando a mezzo media come si razzola male dopo aver predicato bene e così via. I politici parlano di metodo Boffo, esemplificando. Ma avete capito. Insomma, l’entourage del Cavaliere, anche per le scadenze giudiziarie e politiche dello stesso è pronto a dare battaglia e a cercare di far fare ai dissidenti, agli Alfano e ai Formigoni, ai Quagliariello e agli Schifani, la “fine” politica che è toccata a gente come Fini, Casini e Tremonti.
Altri che in passato hanno osato, più o meno velatamente, sfidare il Cavaliere e che sono precipitati in un oblio politico con percentuali di voto da prefisso telefonico. Ripeto, adesso le cose stanno in maniera diversa.
Diverso è il momento, diverse le condizioni al contorno (la condanna di Berlusconi), ma fossi nei dissidenti mi preparerei ad affrontare un fuoco di fila sui media niente affatto amico. |