Una vecchia regola non scritta della Politica dice: “Attenzione a ciò che succede in Sicilia”. Già, perché spesso la Sicilia è stata il barometro della situazione. Chi non ricorda il cappotto della coalizione di Berlusconi nel 2001? Una cosa che viene ancora ricordata, forse con nostalgia dalle parti del centrodestra, come il 61 a zero. E sempre la Sicilia, con Lombardo, ha fatto le prove generali di Grosse Koalition, una soluzione che, per certi versi, ha anticipato la nascita del Governo Monti. Tempo una settimana e in Sicilia si voterà. Ebbene, gli ultimi sondaggi effettuati, hanno messo in evidenza un boom del M5S, nonostante le critiche e i primi accenni di dissenzo interno. Il partito di Grillo sarebbe addirittura in testa in alcuni sondaggi, il candidato del M5s è tal Giancarlo Cancellieri che, presumibilmente, dopo il 28 ottobre non sarà più un tal bensì un politico della Regione Sicilia.
Da notare altresì che alle elezioni regionali siciliane si nota la “strana alleanza”, visto poi i comportamenti a livello nazionale, tra il Pd e l’Udc, che sostengono Rosario Crocetta. Da notare che concorre alla presidenza anche un big come Gianfranco Miccichè, appoggiato da Grande Sud, dal Partito dei siciliani, da Fli-Nuovo Polo e qualche listino collegato. Il Pdl ha deciso di puntare, insieme a Cantiere Popolare e Lista Musumeci, su Nello Musumeci. Idv e Sel hanno come punta di diamante Giovanna Marano.
La Sicilia darà qualche indicazione anche questa volta? E se davvero il movimento di Grillo dovesse risultare essere, se non il primo, il secondo partito come ciò andrà ad influire sugli altri partiti e su scala nazionale? Staremo a vedere.
Massimo Bencivenga
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