Xenofobi italiani. Stiamo diventando un paese di xenofobi?
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Xenofobi italiani. Stiamo diventando un paese di xenofobi?

Dopo le dichiarazioni di Napolitano: «Troppa retorica xenofoba» e la replica di Bossi che sostiene «Io ascolto la gente» ci chiediamo se stiamo diventando un paese di xenofobi.

Xenofobi italiani. Stiamo diventando un paese di xenofobi?

Giorgio Napolitano tuona«Si diffonde una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, a incorporare accenti di intolleranza e xenofobia». Duro il monito del Capo dello Stato nel giorno dell'approvazione del ddl sicurezza alla Camera diretto alle forze di governo.
Quantomeno preoccupante la replica del leader della Lega Nord e ministro per il Federalismo Umberto Bossi: «Napolitano? Io ascolto la gente.»
Se è vero stiamo diventando un paese di xenofobi?
Il premier Berlusconi sempre e solo preoccupato dall’evitare che qualunque compromesso politico con la Lega scalfisca la sua popolarità replica: «Siamo da sempre contro la xenofobia».

Il disegno di legge "sicurezza", approvato con 297 sì, 255 contrari e tre astenuti, scatena il dibattito alla Camera. Da sottolineare il duro attacco al governo del segretario del PD, Dario Franceschini: «Quando la politica si trasforma nella caccia morbosa del consenso, quando calpesta i valori, non è più politica. Avete usato parole di disprezzo anche nei confronti della Chiesa, voi così ipocritamente devoti. Non vogliamo assistere al ritorno delle camicie nere».

Napolitano, intervenendo all'assemblea annuale delle Fondazioni europee,  aveva sottolineato lo stretto legame tra povertà e disuguaglianza e aveva chiesto che «le misure rivolte a ridurre la povertà e quelle contro l'esclusione sociale devono andare di pari passo». Il Capo dello Stato aveva aggiunto che «solo in questo modo si può evitare che chi è in fondo alla scala sociale rimanga confinato in quella posizione». L’avvertimento del Presidente della Repubblica è chiaro ed esplicito: «è tanto più importante nei nostri Paesi dove le differenze in termini di origini etniche, religiose e culturali sono aumentate. Il rischio che queste differenze si traducano in esclusione è sempre presente ed è aggravato dal diffondersi di una retorica pubblica che non esita, anche in Italia, a incorporare accenti di intolleranza o xenofobia»
Stiamo davvero diventando un paese di xenofobi?
Berlusconi, dopo il via libera alla Camera, ha replicato al capo dello Stato e ai vescovi che avevano criticato il ddl del governo: «Noi siamo da sempre contro la xenofobia. Non ho conoscenza di critiche da parte dei vescovi. Ho parlato spesso con i responsabili della Cei e sui nostri provvedimenti ho sempre trovato accoglienza positiva». Citando poi chissà quale sondaggio che conosce solo lui ricorda che comunque «il 76% degli italiani condivide l'operato del governo. La differenza tra noi e la sinistra è che loro vogliono le porte spalancate per chiunque, noi le vogliamo chiuse e vogliamo socchiuderle solo per chi vuole venire in Italia per trovare lavoro e rispettare le nostre leggi».
Vien da chiedersi:
Stiamo per caso diventando un paese di xenofobi?

 


Berlusconi, in seguito, intervenendo agli stati generali dell'edilizia, organizzati dall'Ance alla Fiera di Roma: «Con il provvedimento approvato questa mattina noi siamo in grado di garantire la sicurezza dei cittadini. Con l'approvazione del provvedimento sulla sicurezza abbiamo mandato un messaggio alle organizzazioni criminali, dicendo che noi non possiamo accogliere immigrati che non hanno nè arte nè parte e che quindi non possono entrare nel sistema produttivo e che vanno a finire nelle organizzazioni criminali».  Infine ha aggiunto: «Mettiamo una regola per fare entrare solo cittadini che hanno un lavoro».

La domanda sorge spontanea:
Mica stiamo diventando un paese di xenofobi?
In merito al tema dell’immigrazione, Roberto Maroni, ministro dell'Interno,  ha replicato alle critiche espresse dalla Cei, dicendo: «Sono infondate. Bisogna leggere il provvedimento e allora tanti pregiudizi cadranno. Invito a valutare bene - prosegue Maroni - le norme che ci sono, comprese quelle antimafia. Chi vota contro il provvedimento vota contro norme che danno più potere al procuratore nazionale antimafia e più strumenti alle forze dell'ordine per combattere i traffici illeciti. Tutto il resto sono pregiudizi».
Ma nonostante le parole di Maroni a me il dubbio resta:
Vuoi vedere che stiamo diventando un paese di xenofobi?

 
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