Richard Branson, la fortuna e la Formula 1
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Richard Branson, la fortuna e la Formula 1

Non voglio bravi generali. Voglio generali fortunati

Richard Branson, la fortuna e la Formula 1

Non so se il copyright spetti a Napoleone, ma anche lui aveva capito che a volte è preferibile essere fortunati all’essere preparati. I psicologi e le persone che studiano il successo potrebbero non essere d’accordo ma, indubbiamente, ad occhi “vergini”, la discesa in campo con vittoria di Berlusconi nel Milan e in politica sembrerebbe essere stata baciata dalla fortuna. E per il suo antagonista Prodi fu coniato l’espressione fattore c.  Qualcosa di simile è accaduto recentemente anche nel circo della Formula 1. Una nuova scuderia, messa su in tutta fretta, ha sbancato, non senza un codazzo di polemiche, le prime due gare del mondiale.
 

Alla guida tecnica è stato chiamato uno dei guru della progettazione, quel Ross Brawn che tanta parte ha avuto nelle vittorie e nelle fortune della rossa di Maranello. I soldi, e tanto altro, per il momento ce li ha messi sir Richard Branson. Abbronzato, atletico, sempre sorridente e alla  mano Richard Branson è molto diverso dai milionari paffuti e stempiati di casa nostra, forse solo Renzo Rosso di Diesel può reggere a livello d’immagine il confronto, forse anche Nerio Alessandri di Technogym. 

Pur privo di una chissacchè preparazione accademica è riuscito a rivoluzionare il mondo del mercato e del marketing. La sua filosofia e le sue strategie sono citate a mo’ di esempi positivi in numerosi Mba, laddove occhialuti dirigenti spiegano a sbarbatelli la differenziazione e le idee di Branson. Tutto ciò che è Virgin e molto di ciò che è differenziazione appartiene al tycoon britannico. Dagli aerei, è stato il primo a pensare ad una compagnia low coast, prima ancora di Ryan Air, alle carte di credito; dalle bevande alle assicurazioni alla possibilità, attraverso la Virgin Galactic, di compiere del turismo spaziale, senza dimenticare radio e media; il gruppo di Richard entra in ogni settore e spesso lo rivoluziona.  Adesso il gruppo Virgin è arrivato anche nella Formula 1, e la fortuna non ha abbandonato il Re Mida Branson che potrà vantarsi di aver debuttato da vincente in Formula 1. Non sono in tanti a poter dire altrettanto. Anzi in tanti non solo non hanno vinto ma ci hanno rimesso anche le penne. A volte i fortunati semplicemente riescono a vedere le opportunità, opportunità che analisti troppo meticolosi scartano aprioristicamente, e a mettere su un gruppo di persone vincente. Per adesso ha avuto ragione lui. Più avanti vedremo… Di certo la sua avventura nei motori è più fortunata della puntata di Larry Ellison, altro personaggio e milionario da romanzo, nella regata della Coppa America; ma lì la fortuna del principiante è toccata a Ernesto Bertarelli di Alinghi.  

                                                       Massimo    Bencivenga    

 
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