MAPPE MENTALI: ORIGINI E CARATTERISTICHE
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MAPPE MENTALI: ORIGINI E CARATTERISTICHE

Le Mappe mentali. Presentate ufficialmente nel 1974 dall’esperto dell’apprendimento Tony Buzan, le mappe mentali sono tuttora utilizzate con straordinario successo in vari campi, dall’apprendimento al marketing, dal management al problem solving, rivelandosi uno strumento efficace per ricordare, prendere e produrre appunti, studiare, facilitare il pensiero creativo, comunicare.

Le mappe mentali sono una potente tecnica grafica che consente di sbloccare il potenziale del cervello. Consentono di utilizzare in modo completo e naturale le capacità corticali – parola, immagine, numero, logica, ritmo, colore e consapevolezza spaziale – permettendo così di esprimere le infinite possibilità del cervello.

 

Per meglio comprendere il successo di questo sistema e la sua utilità è opportuno prima capire in che modo funziona il nostro cervello alla luce delle moderne ricerche.
Scopriremo infatti quanto le mappe mentali non facciano altro che rappresentare graficamente il naturale funzionamento del nostro cervello.

 

E’ stato stimato che in ogni cervello umano ci sono mille miliardi di cellule cerebrali (neuroni). 

Ognuna di tale cellule può essere vista come un corpo centrale dal quale si dipartono centinaia o migliaia di diramazioni. Tali rami vengono chiamati dendriti e tra di essi vi è un ramo più grande, detto assone che è la principale via d’uscita per l’informazione trasmessa da quella cellula. Ogni dendrite e assone può estendersi da un micron (un milionesimo di metro) a 1,5 centimetri in lunghezza , e lungo tutta la sua lunghezza e attorno ci sono delle protuberanze dette spine dendritiche e bottoni sinaptici, i quali  contengono delle sostanze chimiche, i neurotrasmettitori , che sono i più importanti messaggeri nel nostro processo umano di pensiero.

Una spina dendritica/bottone sinaptico si collegherà ad un altro bottone sinaptico di un’altra cellula cerebrale, e quando l’impulso elettrico viaggia attraverso la cellula cerebrale, le sostanze chimiche saranno trasferite attraverso il minuscolo spazio riempito di liquido tra le due cellule. Questo spazio è chiamato spazio sinaptico. Le sostanze chimiche si inseriscono sulla superficie ricevente, creando un impulso che viaggia attraverso la cellula cerebrale ricevente da dove è diretto verso una cellula cerebrale adiacente. La cascata di informazioni biochimiche che rifluisce attraverso la sinapsi è straordinaria per volume e complessità. Una cellula cerebrale può ricevere impulsi in entrata da centinaia o migliaia di punti di collegamento ogni secondo. Poiché ogni messaggio dato, o pensato o rivissuto nella memoria viene passato da cellula cerebrale a cellula cerebrale, viene creata una via nervosa di natura biochimica elettromagnetica.

 

Ognuna di queste vie neuronali è conosciuta come traccia di memoria o mappa mentale. Nel suo funzionamento il cervello crea un numero enorme di collegamenti tra i neuroni dando lungo a tracciati e percorsi tra le cellule; numerose ricerche hanno dimostrato che i limiti dell’intelligenza umana possono, in molti modi, essere correlati alla capacità del cervello di creare e usare questi schemi. Da tutto ciò possiamo dedurre che una buona misura del potenziale del nostro cervello è data dal numero di possibili combinazioni tra i neuroni. Già del 1973 il prof. Anokhin dell’università di Mosca osservò in un suo saggio che:

 

“ …Possiamo dimostrare che ognuno dei 10 miliardi di neuroni nel cervello umano ha una possibilità di connessione di 1 seguito da 28 zeri! Se un singolo neurone ha questo potenziale, possiamo a malapena immaginare cosa può fare l’intero cervello. Ciò significa che il numero totale delle possibili combinazioni/permutazioni nel cervello, se scritto, sarebbe 1 seguito da 10,5 milioni di chilometri di seri! …Non esiste ancora umano che possa usare appieno tutto il potenziale del suo cervello. E diciamo questo perché non accettiamo nessuna stima pessimistica sui limiti del cervello. È senza limiti!... “  

 [ The Forming of Natural and Artificial Intelligence]

 

 

Le mappe mentali rispecchiano il funzionamento del cervello a livello cerebrale e si caratterizzano perciò come un modo naturale di utilizzare le potenzialità della nostra mente.

 

Un’altra informazione essenziale al fine di comprendere a pieno le loro straordinarie potenzialitàè data dalla conoscenza degli emisferi cerebrali e delle loro caratteristiche.

Come abbiamo visto precedentemente parlando della creatività, il cervello umano è costituito da due emisferi ognuno dei quali riveste particolari compiti (cfr. pag. 25). Quello che ci preme sottolineare in questo paragrafo è che sebbene ogni emisfero sia dominante in alcune attività, entrambi sono fondamentalmente competenti in tutte le aree, e le abilità mentali sono distribuite su tutta la corteccia. Etichettare le persone

 “cervello destro dominante” o “cervello sinistro dominante” è quindi controproducente e limitativo. L’unica barriera all’espressione di tutte le capacità mentali è la nostra conoscenza del modo di accedere ad esse.

Dall’analisi degli appunti dei grandi geni (Leonardo, Picasso,…) si trova come questi abbiano utilizzato completamente tutte le facoltà appena descritte. I grandi Geni non hanno particolari doti innate, ma le stesse doti di ognuno di noi; la differenza sta solo nel modo in cui hanno espresso tali capacità.

 

Il grande vantaggio dato dalle mappe mentali è la possibilità di esprimere attraverso il loro utilizzo tutte le capacità sia razionali che creative della nostra mente, contemporaneamente e in modo armonico.

 
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