In campo non ha paura di nessuno, Ibra. Provocatore, irridente, urticante, genialoide, manesco, aggressivo anche con i giornalisti, come quando disse il portami tua sorella riferito a un giornalista o quando tirò l’elastico verso una giornalista incenerendola altresì con un caxxo guardi.
Questo e tanto, tanto altro è l’essere umano che si chiama Zlatan Ibrahimovic, pennellone capace di accarezzare il pallone come i funamboli. Ascendenze slave, cresciuto nel melting pot svedese, è cresciuto nell’Ajax ma è diventato qualcuno in Italia, certo prima era promettente ma, come Platini, Van Basten e Maradona, è stato il banco di prova italiano a farlo assurgere nell’empireo dei campionissimi.
[PUBBLICA]
Era un esteta del calcio, molto fumo e poco arrosto, quando arrivò a Torino; ha lascito l’Italia da bomber principe. La consacrazione definitiva non è mai avvenuta, a chi si permetteva di ricordargli la poca incisività in Europa lui sottolineava la striscia di 8 scudetti consecutivi tra Olanda, Italia e Spagna, serie che si è interrotta quest’anno. Zlatan evita però di dire che Barcellona e Inter hanno vinto 3 Champions in anni consecutivi, dal 2009 al 2011, quando lui non c’era.
Ibrahimovic ha poi sempre dimostrato un certo attaccamento ai soldi, al punto che ogni squadra diventava, ipso facto, pochi secondi dopo la firma di contratti solitamente sontuosi, la “squadra che aveva sempre desiderato” o la “compagine dei suoi sogni”. Un atteggiamento che ha quasi sempre scatenato satira e polemiche.
Questa estate è stato ingaggiato dall’ambizioso emiro Nasser Al-Khelaïfi, ma adesso è un altro uomo a spaventarlo, uno che potrebbe costringere il pennellone svedese a seguire l’esempio di Bernard Arnault, l’uomo più ricco di Francia, patron della galassia del Lusso: François Hollande.
Il nuovo presidente francese sta pensando di portare al 75% l’aliquota per i ricchi; se questa idea dovesse approdare a qualcosa di concreto sarebbe un bel salasso per Ibra, che vedrebbe il suo favoloso ingaggio (che a prescindere dall’aliquota stava facendo comunque discutere tanto in Francia) uscire ridimensionato dai colpi di machete del fisco francese.
In Russia l’aliquota prevista per i ricconi è del 13%.
Mi sa che a breve potremmo assistere a una nuova e commossa dichiarazione di Zlatan Ibrahimovic, qualcosa del tipo: "Ho sempre sognato di giocare nell'Anži, si compie il mio destino. I soldi non c'entrano, ho sempre avuto il Daghestan nel cuore." Scherzo, ma anche no! Massimo Bencivenga
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