Gli Europei di calcio sono ormai imminenti. Andiamo un po’ a dare una occhiata alle compagini con le quali la nostra nazionale, allenata da Prandelli, dovrà giocarsi l’accesso ai quarti. Le nazionali sono: Spagna, Croazia e Eire (Irlanda), che incontreremo in questo ordine. L’ultima partita sarà quella contro la vecchia volpe Trapattoni. Vamos allora..
Spagna. E’ la nazionale Campione del Mondo e d’Europa in carica, un back to back, riuscito in Europa a nazionali quali Germania (’72 e ’74) e Francia (’98 e ’00). Il filotto, ossia una terza vittoria di fila non è riuscita a nessuno. E anche per la Spagna la vedo dura, perché, Barcellona docet, il loro gioco, il tique tacqua, può essere decrittato e imbrigliato. Le furie rosse dovranno fare a meno del loro bomber più mortifero, David Villa infatti non sarà disponibile, e stiamo parlando dell’uomo che, agli scorsi mondiali, trasformava il gol la monumentale mole di gioco si Xavi&Co, e di uno dei trascinatori, Puyol.
Chi li sostituirà? Sergio Ramos dovrebbe sostituire al centro, in tandem con Piquè, Puyol; per l’attacco le cose sono un po’ diverse. La fine di Maggio ci ha mostrato un Fernando Torres, l’uomo del gol-vittoria quattro anni fa, in crescendo di forma, per quanto siamo lontani dagli standard che El Niño aveva anni fa. Nelle ultime amichevoli ha giocato lui, ma non è detto. Le alternative sono Soldado e Llorente.
Qualora dovesse giocare il pivot del Bilbao, allora significherebbe che Del Bosque ha pensato ad una nazionale con una boa e tanti inserimenti da dietro. Ma anche qui ci sono dei problemi, perché Xavi non ha tantissimi gol nelle gambe e, posto che non ci si può affidare solo a Silva e Iniesta, farebbero comodo i gol di Fabregas, che però è attualmente infortunato. E non sappiamo se sarà disponibile per l’Italia. Occhio a Cazorla, ha gambe e classe, potrebbe essere lui l’arma in più di Del Bosque.
Croazia. La nazionale croata che affronteremo il 14 Giugno alle ore 16 italiane sembra essere una nazionale di transizione, ci sono i vecchietti e ci sono alcuni giovani; per alcuni è data come alla fine di un ciclo, ma ciò non significa che andranno in Polonia per fare da sparring partner, anzi, qualora li dovessimo affrontare dopo una vittoria sull’Irlanda, i croati potrebbero farsi venire la voglia e allora sarebbero caxxi. Perché i croati se si svegliano dritti possono mettere in difficoltà chiunque. E perdere con chiunque se gli gira storto. I veterani sono Srna e il portiere Pletikosa, che tornerà dopo un po’ ad essere il titolare dopo un po’ di tempo.
La qualità è soprattutto nella trazione offensiva, a partire dai due centrocampisti, dai piedi buonissimi, Luka Modric e Niko Kranjcar, entrambi del Tottenham. Il secondo in particolare prometteva molto. In avanti la classe di Ivica Olic, del Bayern di Monaco, e di Eduardo da Silva, un brasiliano naturalizzato, ex Arsenal che subì, come ricorderete, un infortunio spaventoso. Si è ripreso. E bene. I due non sono dei bomberoni, ma possono dare molto, molto fastidio.
Eire. Ed arriviamo alla squadra del Trap. Dal momento che si parla, e molto di scommesse, diciamo subito che i bookmakers non sembrano avere molto fiducia nei ragazzi della verde Irlanda, li quotano infatti a 75, al pari della Grecia. L’Italia la danno a 13, come la Francia, e la Spagna (favorita) a 3.5. Ecco, a mio avviso nel caso dell’Irlanda si può parlare di chiusura di un ciclo, che non ha portato granchè, sono lontani i tempi delle selezioni allenate da Jack Charlton, ma se siamo ancora aggrappati ai soliti vecchietti vuol dire che tanto talento fresco non c’è. Chi sono i soliti? In porta c’è sempre Shay Given; in difesa l’ex difensore del Manchester United John O’Shea, sulle fasce, a centrocampo i soliti Aiden McGeady e Damien Duff, che quando stava al Chelsea mi piaceva tanto, era una sorta di Nedved; in attacco il solito Robbie Keane. Trap sembra aspettarsi molto da James McCLean.
Ad ogni modo è un girone, a mio avviso, meno impegnativo di quello di quattro anni fa che ci vedeva opposti a Olanda, Francia e Romania.
Massimo Bencivenga
|