Potrò dire: “Io c’ero, io ho visto tutti i gol di Francesco Totti, dal primo (al Foggia per i precisetti) sino a quando uguagliò, il 3 Marzo del 2013, un certo Gunnar Nordhal, il pompierone svedese testa di ponte del famoso Gre-No-Li meneghino, che stava per Gren, Nordahl e Liedholm”.
Con la rete numero 225 del già citato 3 Marzo 2013, Totti diventa il secondo marcatore di sempre nella Storia del campionato italiano di calcio.
La prima volta che sentii il nome Totti fu durante una intervista a Sergio Vatta, un nome che oggi dirà poco o nulla, ma ha tirato su decine di calciatori in erba, prima al Torino e poi come resposabile delle nazionali giovanili.
Ebbene, ricordo una intervista nella quale, alla classica domanda del giornalista su quale dei suoi ragazzi fosse già pronto per la serie A, lui rispose qualcosa del genere (vado a memoria ma posso garantire che è ottima): “Ce ne sono tre: Morfeo, Tacchinardi e Totti. Totti in particolare, raramente ho visto qualcuno calciare con tale precisione e forza”.
Profetico e occhio lungo, perché davvero raramente s’è visto uno come Totti capace di accarezzare il pallone con la suola, di tacco o di punta (per il cucchiaio, il marchio di fabbrica) e poi subito dopo tirare una staffilata più addicevole a un mestierante del pallone che non a un fine dicitore come lui era all’inizio della carriera, laddove lo si vedeva come un trequartista.
Furono prima Bianchi e poi Zeman a trasformarlo definitivamente in attaccante, a tutto campo certo, ma attaccante.
Boskov lo fece esordire, Mazzone si coccolò quello che era un diamante grezzo, scintillante ma ancora da sbozzare, Zeman ne fece un campione a tutto tondo.
Dei suoi inizi ricordo anche una scommessa vinta. La feci con un mio coinquilino di stanza quando ero all’università. Lui era un patito di Salvatore Fresi, a me già piaceva eccome er pupone. Una sera per scherzo dissi: “Scommettiamo che in Nazionale A ci arriva prima Totti di Fresi?”. E lui: “Con Sacchi tutto può essere, ma accetto.” Inutile sottolineare chi si beccò la pizza, il premio della scommessa. Era l’autunno del 1995. Il grullo cominciò a ricredersi nel Giugno del 2006, quando Totti segnò un gol nella finale dell’Europeo Under 21 contro la Spagna di Raul e Ivan De La Pena. Al gol iniziale di Totti rispose proprio Raul Gonzalez Blanco. La partita finì ai rigori e l’Italia vinse (con rigore decisivo di Domenico Morfeo) il suo terzo europeo di categoria consecutivo.
E come non ricordare, nell’Europeo dei grandi, la follia incosciente che lo prese e lo persuase a ideare e realizzare, in semifinale all’Amsterdam Arena e nella cosiddetta lotteria dei rigori, il cucchiaio al lungagnone Van Der Sar. Atto folle che peraltro aveva profetizzato con l'ormai celebre “mò je faccio er cucchiaio” rivolto a Gigi Di Biagio e a Paolo Maldini.
Di gol bellissimi Francesco Totti ne ha fatti tanti, ma io continuo a preferire questo https://www.youtube.com/watch?v=0Zh5_PVtKr8 per chi invece vuole una miscellanea allora magari deve dare una occhiata a https://www.youtube.com/watch?v=OkkQByX1XRo
Buona visione e lunga vita al Capitano.
Massimo Bencivenga
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