Lo so cosa state pensando, ma la mia non è una provocazione orientata a voler mettere in risalto la mancanza di acume che non ha permesso a economisti di preclara fama di vedere arrivare l’iceberg della crisi; svista peraltro forse voluta. No, non è questa la mia intenzione. Ci sono calciatori che campano di rendita su un gol, segnato con opportunismo o per bravura, mandato in onda a go-go. Di certo il gol che Mika Aaltonen, un finlandese, segnò, con un tiro angolato, a Walter Zenga nell’autunno del 1987, gli valse un viaggio aereo per Milano con destinazione Inter. Arrivò all’Inter nell’estate del 1988, insieme a Andreas Brehme e Lothar Matthäus, solo che anziché giocare con i panzer tedeschi e con Ramon Angel Diaz finì sbolognato (letteralmente) al Bologna di Gigi Maifredi a giocare, si fa per dire, con il cileno Hugo Rubio, ricordato dai tifosi per il semplice fatto che ai provini si presentarono lui e il connazionale Ivan Zamorano.
Quelli del Bologna presero Rubio e bocciarono Zamorano. Che Bologna quel Bologna di fine anni ’80, non manca di fornire gustosi aneddoti. L’anno dopo, il sempre presente nelle mie cronache 1989, sotto la Torre degli Asinelli arrivò un big, o presunto tale: Geovani. La leggenda vuole che questo carioca dai piedi fatati con la mobilità di una lavatrice non abbia mai trovato, in un anno intero, subito la strada del campo di allenamento. Anche Mika Aaltonen ogni tanto non riuscivano a trovarlo. Solo che una volta sgamato i suoi giri sapevano dove trovarlo.
Il nome della discoteca irresistibile agli occhi di Mika Aaltonen?
Università di Bologna, facoltà di Economia e Commercio.
Già, i dirigenti quando non si presentava agli allenamenti si facevano un giro per le aule dell’Ateneo. D’altra parte un giornalista finlandese alla richiesta di info su Aaltonen non trovò di meglio che farfugliare: “Mika è un giovane intelligente, studia economia, legge Dostoevskij e ascolta Stravinskij”. Come Totti.
Il nome di Mika Aaltonen ricominciò a circolare dalle parti dell’Emilia Romagna in relazione al boom della Nokia. La cosa ovviamente non era vera, Aaltonen non lavora per la Nokia. Mika Aaltonen è saggista, autore e docente universitario all’università di Turku in forza al dipartimento di Scienze Tecnologiche di Helsinki.
Insegna economia ed è anche uno di quelli che chiamiamo futurologi, cerca di dare una risposta soddisfacente a domande del tipo: “Entro il 2050 l’uomo riuscirà a sfruttare le risorse di altri pianeti?”. Mika insegna ma ha anche diversi altri incarichi, come quella di direttore “Progetto Strax”, un think tank che fa ricerca sui macro-flussi economici e cerca di fornire risposte coerenti a domande del tipo “dove stiamo andando?”, “Di che cosa avremo bisogno?”, “Come vivremo?” e così via. E’ inoltre membro dell’ American Council for the United Nation’s University Millenium Project di Washington, è altresì socio della World Future Society. E’ parte integrante ed importante dello Speakers Forum, consesso in cui hanno facoltà di parlare personaggi quali Bill Clinton e Madeleine Albright, ex segretario di Stato degli Usa. Uno che ha parlato con Zenga e con il Mitico Villa del Bologna chiacchiera amabilmente oggi con Bill Clinton, Barack Obama, Robert Putnam, Robert Aumann, Thomas Schelling e così via.
E’ tempo di Nobel ed ogni tanto il nome di Mika Aaltonen spunta per una candidatura a questo o quel premio, intorno al 2007 si parlò anche di una sua possibile candidatura al Nobel per l’Economia, anche se a stretto rigore trattasi di Premio della Banca di Svezia per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel.
Piccola ed ultima digressione. Niels Bohr è stato uno dei fisici che maggiormente ha contribuito all’epoca d’oro, i primi 30-40 anni, della Fisica del Novecento. Pare che la famosa frase di Albert Einstein “Dio non gioca a dadi con l’universo” sia stata scritta in una lettera al suo amico personale, anche se di parrocchie scientifiche diverse, Bohr; che rispose qualcosa del tipo “Non dire a Dio come deve giocare”. Ebbene, Niels aveva un fratello, Harald. Harald Bohr era un matematico di vaglia… e fu il centravanti della Danimarca alle Olimpiadi del 1908.
Matematico e calciatore. Erano propri altri tempi.
Massimo Bencivenga
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