Cos’hanno in comune Bruno Conti, Gary Lineker, Paulo Futre, Dejan Stankovic, Roberto Baggio, Ronaldo, David Beckham, Raul, Roberto Carlos e, probabilmente, Xavi?
Sono tutti calciatori che hanno preso un pallone d’argento quando avrebbero meritato il Pallone d’Oro.
Ok, ho fatto una forzatura, nel 1982 il pallone d’argento fu il piccoletto Alain Giresse e non Bruno Conti da Nettuno, ma penso che nessuno sano di mente possa mettere in dubbio l’importanza del MaraZico dell’Olimpico nella conquista del terzo titolo iridato dell’Italia.
Nel 1986 il bomber Lineker fu messo dietro dal Carneade Igor Belanov, forse anche per motivi politici, erano gli anni di Galasnost e Perestrojka.
Così come l’anno successivo si preferì un misconosciuto Ruud Gullit a Paulo Futre che aveva vinto la Coppa dei Campioni giocando divinamente ed era visto come la risposta europea a Diego Maradona. Cosa poi nel 1991, i giurati di France Football, ci trovarono di meglio in Jean Pierre Papin rispetto a Dejan Savicevic è ancora oggetto di studio.
Come è ancora oggetto di studio il criterio con il quale Hristo Stoichkov, nel 1994, fu preferito a Roberto Baggio e Paolo Maldini, il bulgaro non beccò palla nel 4-0 di Milan-Barcellona di quell’anno.
Come fu altresì cervellotica la scelta di Mathias Sammer in luogo del giovane Fenomeno Ronaldo nel 1996; giusto un po’ meno scandalosa della scelta che nel 1999 premiò Rivaldo e non lo Spice-Boy David Beckham.
E cos’altro avrebbe dovuto vincere nel 2002 Roberto Carlos per potersi fregiare del titolo di miglior calciatore dell’anno?
I giurati del Pallone d’Oro, come del resto ogni giuria, ogni tanto hanno dei passaggi a vuoto che li porta a premiare gente come Masopoust o Allan Simonsen senza viceversa tenere in debita considerazione gente come Ryan Giggs.
O come il Wesley Sneijder del 2010.
Qui si vede la forza politica della corazzata Barca che giganteggia sulla scialuppa Inter, nonostante il 2010 della squadra di Massimo Moratti, secondo se Wesley fosse stato al Milan o alla Juventus sarebbe stato maltrattato in questo modo? Io dico di no.
Ma mentre il Milan e la Juventus erano e sono squadre molto forti ed influenti in Europa e nel Mondo lo stesso, purtroppo, non si può dire dei nerazzurri.
E se spagnolo doveva essere allora il vincitore avrebbe dovuto essere Xavi e non, come i rumors d’oro, che quasi mai hanno sbagliato negli ultimi anni, il suo fido scudiero al Barcellona e in nazionale Iniesta.
Anche quest’anno la gente deputata a scegliere il miglior calciatore al mondo si è dimostrata più incapace dei “dilettanti”, che viceversa non si lasciano abbagliare e condizionare da un gol in finale per decidere chi sia il migliore dell’anno, soprattutto se l’autore di quel gol in quell’anno ha fatto poco altro.
Eppure ripeto, con molta probabilità, a spuntarla nel trio catalano potrebbe essere Iniesta.
Con somma pace del suo maestro Xavi (foto da bambino)
E di Wesley Sneijder.
Massimo Bencivenga