Ci sono delle regole del calcio che andrebbero riviste, a voler usare un pesante eufemismo. Una di quelle che più non sopporto è l’ammonizione al calciatore che si toglie la maglia o che esulta troppo. e’ successo ieri al giovane attaccante della Roma Mattia Destro, il quale, è stato espulso per essersi tolto la maglia dopo un gol. Va detto che era già stato ammonito per un fallaccio. Tutto ciò: fallaccio, gol espulsione, Destro è riuscito a “combinarlo” in soli 8 minuti. Forse un record. Il punto è con che criterio si “punisce” l’atto di gioia culminante del gioco calcio mentre si soprassiede eccome sui fallacci che, viceversa, dovrebbero essere nemici giurati del bel calcio e dei suoi interpreti? Si espelle uno come Destro e magari si ammonisce solo al terzo fallaccio un difensore. Una disavventura simile a quella di Destro successo nel 2005 a Federico Cossato del Chievo. E magari anche a qualcun altro che adesso non mi sovviene. C’è logica in questo?
Sì, solo nella testa dei burocrati che governano il calcio, la quasi totalità degli stessi non ha mai messo il piede sul campo. Costa tanto immettere una regola che dica che in caso di esultanze smodate si recupera un minuto? Intendendo con smodate quelle prolungate con corsa sotto la curva.
Altra regola cervellotica è l’area tecnica. Questa regola, con relativa area tratteggiata, è stata introdotta abbastanza di recente. Posso sapere qual è il vantaggio per il calcio e lo spettacolo tenere fermo in uno spazio limitato un allenatore?
Che male può fare un allenatore che vuole vedersi la partita dalla bandierina del calcio d’angolo?
Mah, anche questo provate a spiegarlo ai burocrati del calcio, qualcuno di loro ha pure un MBA in Università prestigiose.
Altra regola stramba è il divieto di fumo. All’aperto si può fumare ovunque, salvo i luoghi nei quali possono innescarsi incendi o esplosioni, tranne che sulle panchine. Non trovate la cosa un po’ assurda. Sulla panchina non di fuma, che poi il divieto è solo per allenatori, dirigenti, accompagnatori e così via, dal momento che nessun calciatore si azzarda a fumare davanti al mister. Che poi questi ragazzi nelle disco fumano e fanno di tutto è un altro discorso, ma la facciata deve essere salvata.
Sempre i burocrati del calcio hanno deciso, al fine di evitare problemi, di mettere degli arbitri sulla linea che coadiuvassero gli altri direttori di gara. L’idea di base è che un sensore vede solo il gol non gol mentre un arbitro in carne e ossa può vedere altre situazioni e consigliare. Bene, solo per restare a cose recenti: un arbitro di linea è stato determinante nel far annullare un gol (regolare) al Catania vedendo un fuorigioco (come si fa a vedere un fuorigioco se non si è in linea?); un altro arbitro di linea non ha visto una classica situazione di gol non gol, sempre a Catania. Situazione che è stata risolta (brillantemente) dall’arbitro.
Forse alcune regole andrebbero riviste eccome.
Massimo Bencivenga
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