Ricordate il simpatico principino Emanuele Filiberto ospite a distanza a “quelli che il calcio..” come tifoso della Juventus? Ricordate la sua ironia e i suoi duetti con l’altro grande juventino Idris? Bene, dimenticate quel ragazzo che lavorava in banca in Svizzera. Il nuovo Emanuele Filiberto è un personaggio da reality, e non so se mi spiego. Ricordate quando dicevano, lui e quel campione di suo padre, che pur di tornare in Italia avrebbero rinunciato ai titoli e a far politica? Ai titoli non hanno rinunciato ed Emanuele Filiberto nel 2008 si candidò per il parlamento con il movimento, fondato da lui, “Valori e Futuro con Emanuele Filiberto”; compagni di cordata nel suo partito erano: Enrico Giuliano, presente sulla lista nera degli italiani con il conto corrente in Liechtenstein e sotto inchiesta per truffa ai danni dello Stato; tal Lucio Barresi coinvolto nello scandalo Vallettopoli; e Mariano Turrisi, arrestato per mafia.
Ovviamente fu un flop. Nel 2009 quell’altro italico campione di Pierferdy Casini lo candida alle Europee. E meno male che non viene eletto. Pierferdy Casini scelse di candidare il principino Emanuele Filiberto dopo che il principe ed il suo paparino avevano chiesto ben 260 milioni di euro, oltre alle restituzione dei beni, alla Repubblica italiana come risarcimento danno.
Ma non avevano detto che non avrebbero preteso nulla? E che fa Casini? Candida personaggi del genere. Ma come dobbiamo fare con questi residuati della Prima Repubblica.
Non sto qui a dire cosa fè il padre nel processo vallettopoli perché non è giusto che Emanuele Filiberto sia infangato da azioni e parole pronunciate dal padre; e ce ne sarebbero: dall’accusa di omicidio all’iscrizione alla stessa loggia massonica di Berlusconi, dal traffico di armi sino allo sfruttamento della prostituzione. Senza contare i ben poco regali cazzotti al cugino Amedeo (c’è un problema, pare, sulla linea dinastica) al matrimonio di Felipe di Spagna e Letizia.
Da un po’ di tempo a questa parte Emanuele Filiberto è il papabile per ogni reality. Ha vinto (o lo hanno fatto vincere?) un’edizione di “Ballando sotto le stelle” ed avrebbe dovuto partecipare al reality più comico degli ultimi anni. Sto parlando di La Tribù-Missione India, il reality che non partì perché non avevano i visti per l’aeroporto; reality poi abortito definitivamente. Anche in quel caso il principe Emanuele Filiberto si fece riconoscere paventando, non sappiamo se ha messo in atto la minaccia, una denuncia per danno d’immagine e mancati guadagni. Caro Emanuele Filiberto, ma quale danno d’immagine. Il suo cachet era ovviamente il più ricco, dopotutto siamo e rimaniamo un popolo asservito. Emanuele Filiberto di Savoia ha siglato un contratto annuale per Mediaset di 250.000 euro che comprende anche la partecipazione come opinionista a Domenica Cinque e Pomeriggio Cinque. Si è parlato di lui anche a La Fattoria.
Che ne pensate, ancora una volta non abbiamo miracolato un anonimo impiegato di banca? E adesso il prode Emanuele Filiberto, insieme a Pupo, parteciperà a Sanremo. Emanuele Filiberto e Pupo a Sanremo. Che strana coppia! E vuoi vedere che dopo averlo incoronato ballerino lo intronizziamo anche cantante! Nell’Italia del 2010 tutto può succedere e non ci meraviglieremmo di certo. Però…. Non vi sembra che questo Emanuele Filiberto, Pupo o non Pupo, Sanremo o non Sanremo, soffre di horror vacui? Ha paura di perdere visibilità e non si accorge che sta, giorno dopo giorno, erodendo la buona impressione che aveva destato 15 anni fa. Ultimamente ha detto di aver avuto una storia con la famosa modella Kate Moss. Sanremo ultimamente è molto simile ad un reality (l’hanno scorso ha vinto un prodotto di quella sottomarca di televisione), e quindi una legittima passerella per Emanuele Filiberto e Pupo: il principe dei reality e il nano di corte. E' difficile, da un certo punto di vista, trovare qualcosa di più istituzionale del Festival di Sanremo. Forse solo la Messa di Natale. E lui è un rappresentante delle istituzioni. O almeno, questo crede lui. Ad ogni modo l’Italia, aspetta con ansia mista a divertimento, l’esibizione di quello che avrebbe dovuto essere il nostro regnante. Nell’antica Roma un imperatore (Nerone) si divertiva a suonare e a comporre. E non fece una bella fine. Ma magari il nostro principe Emanuele Filiberto si ispira a Dionisio, che imponeva la vittoria dei suoi versi e canti. Dionisio I era un crudele tiranno. Ma a noi italiani non serve neanche che facciano i tiranni. Ci assoggettiamo da soli. Vuoi vedere che Emanuele Filiberto ed il valletto Pupo vincono Sanremo? Accettiamo scommesse.
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