Italia, cercasi leader disperatamente
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Italia, cercasi leader disperatamente

Il 2012 impone la scelta della leadership in ambito politico

Italia, cercasi leader disperatamente

 

Terminato ormai il 2011, il 2012 è una realtà. Il 2012 impone degli interrogativi chiari: la leadership, tanto a sinistra quanto a destra o al centro.
Per quasi tutto il 2011 si è avvertito, in Italia, l’esigenza di una leadership autorevole, di meritocrazia e di sobrietà.
Per quasi tutto l’anno c’è stato un solo leader, Berlusconi, debole quanto si vuole, ma nessuno pensava ad una successione a Berlusconi così come a sinistra non si sentiva l’esigenza di cercare una leadership in tempi brevi.
Ed invece il problema, sempre posticipato dalla sinistra, vuoi per calcolo (la debolezza dell’esecutivo), vuoi per il continuo rinvio alle calende greche della redde rationem nel centro sinistra con o senza trattino, si presenta adesso irrisolto ed urgente.

 

 

Il governo dei professori rappresenta una discontinuità, uno spaccato da utilizzare per trovare nuovi protagonisti o per investire della responsabilità quelli già esistenti.

Fatte le debite proporzioni siamo come ai tempi del Governo Dini, che peraltro fece una importante riforma delle pensioni, allora la parentesi del Governo Tecnico dell’ex vicegovernatore servì alla sinistra per trovare l’uomo capace di aggregare, fu durante il governo tecnico di Dini che Andreatta s’inventò premier il professor Prodi.

Adesso? Buio. Per la prima volta, da 17 anni a questa parte, il Berlusca non sembra il candidato naturale, e divino, del centrodestra.

Ma se non lui chi? Alfano? Siamo sicuri che sia lui a comandare la macchina del partito e non, ancora, Denis Verdini?

Il nuovo anno presenta all’Angelino subito la grana Nicola Cosentino; fu lui a parlare di partito degli onesti, o no? Adesso, cosa dirà al partito? La Campania è una polveriera, l’arresto di Cosentino potrebbe essere il detonatore.

Se lo abbandonano ne potrebbero venir fuori delle belle, se lo aiutano ancora una volta si mettono in bocca a quanti vedono la Giustizia con la G maiuscola come Uguale per Tutti.

Il PD non sa ancora a che santo votarsi, ossia se cedere alla spinta centrista alleandosi con il Terzo Polo e magari appoggiando Montezemolo, se deciderà di essere della partita, oppure scegliere la sinistra più estrema, che ultimamente ha eroso al PD consensi e sindaci.

Più a sinistra o più al centro? E’ questo il nodo gordiano che i maggiorenti del PD sono chiamati a sciogliere, solo dopo si aprirebbe la strada alla leadership; ma, con i tempi che corrono potrebbe anche avvenire l’esatto contario: e cioè scegliere non in base ad una strategia di governo ma puntando unicamente sul cavallo vincente per tornare a governare.

La situazione è confusa, e la confusione aumenterà proporzionalmente alla durata del governo Monti, perché nessuno, ad eccezione di Lega e Idv, potrà poi dirsi estraneo a quello che è successo.

Insomma, c’è un di confusione, senza contare che il referendum ticchetta come un conto alla rovescia per il Governo Monti, qualora dovesse passare il referendum si avrebbe lo scioglimento delle Camere, governo tecnico o meno. 

Il fatto che a comandare, nella foto, sia il pinguino più basso non significa niente, il prossimo leader dovrà essere di statura. E non mi riferisco solo ai centimetri. 

Massimo Bencivenga

 

 
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