Spero sia una boutade, lo spero vivamente, ma purtroppo sembra di no. Il neoeletto presidente della Provincia di Caserta, una terra che, seppur meravigliosa, è ormai associata ad una sorta di Far West d’Italia per colpa dei tanto vituperati casalesi, ha avanzato una proposta di legge shock. Shock perlomeno per il concetto di Democrazia, quella con la D, e non la B, maiuscola, che ho. L’ex deputato dell’Udc Domenico Zinzi (foto) ha avanzato l’idea di far diventare gli ex sindaci dei “consiglieri a vita” in quanto “patrimonio di conoscenze, esperienze ed equilibrio”.
Come no? Quale parola, tra conoscenze, esperienze ed equilibrio, associata ad un ex sindaco vi fa più ridere? Non solo, il consigliere onorario sostituirebbe, in caso di scioglimento del Consiglio, la figura del commissario prefettizio. Giustamente, in virtù della sua esperienza di Primo Cittadino capace di far funzionare la macchina amministrativa.
Mettiamo caso che chi scrive viene da un paesino di circa 5000 abitanti, che non nomino ma che si chiama Alvignano (famoso per aver causato la caduta del Governo Prodi II), e che in detto paesino sono in vita ben 5 o 6 ( a seconda della residenza) ex sindaci, ed un altro è già consigliere. Come ci regoliamo?Il consiglio comunale è di 17 elementi (sindaco compreso).
In che modo l’appropriazione perenne di circa metà consiglio da parte degli ex sindaci possa giovare alla Democrazia è qualcosa che, francamente, mi sfugge. E ciò succederebbe in chissà quanti altri paesini e cittadine.
Il cittadino ha un solo modo per bocciare un sindaco che non svolge il suo dovere: il voto.
E cosa s’inventa il prode dottor Domenico Zinzi? La sottrazione, a uso, consumo e privilegio, dell’alta come della bassa Casta, di tale facoltà. Ma questi politici ricordano in che modo nell’antica Grecia si sceglievano i rappresentanti?
La parola ostracismo viene dal greco ostrakismós ed indicava una istituzione giuridica della democrazia ateniese volta a punire con un esilio temporaneo di 10 anni coloro che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per la democrazia della città. In genere veniva applicato alle persone che avrebbero potuto rappresentare, in virtù di un largo consenso personale o per effetto di una predominante situazione economica, un elemento di disturbo per la democrazia; l'ostracismo consisteva in una votazione (durante l'ottava pritania) in cui il nome dell'individuo da ostracizzare doveva essere scritto su dei cocci di terracotta detti appunto ostraka.
Nell’Antica Grecia di 2500 anni fa Silvio Berlusconi avrebbe subito l’ostracismo. Adesso, dopo 2500 anni, si cerca con una legge di evitare il ricambio, sancito dal popolo, che rappresenta da sempre il motore della Democrazia. La Casta in azione è qualcosa di impressionante, nonostante tutti gli attacchi che hanno subito trovano ancora il coraggio di avanzare simili proposte.
Domenico Zinzi ha fatto parte dell’Udr, antesignano dell’Udeur, che tanta parte ebbe, nel 1998, nella caduta del Prodi I. Domenico Zinzi ha vinto facilmente la contesa alla Provincia di Caserta, in realtà è stata una vittoria larga e scontata grazie agli sfaceli della precedente amministrazione, di centrosinistra, retta da Sandro De Franciscis, anche lui ex uomo di Mastella prima di passare con il Pd, e prima di dimettersi, nel 2009, in seguito alla sua nomina a responsabile del Bureau Medical di Lourdes. De Franciscis battè nella corsa alla provincia Nicola Cosentino, attuale coordinatore del Pdl in Campania e, unico caso tra i coordinatori, sottosegretario all’economia. Nicola Cosentino com’è noto è stato indicato da alcuni pentiti come uomo “a disposizione dei casalesi”. Ma dei rapporti di Cosentino e De Franciscis con i casalesi ho già parlato. Ritorniamo a Zinzi.
Un suo slogan della campagna elettorale è stato “Non per noi, ma per voi”. E meno male… Pensate un po’ se avessero pensato solo a loro!
Questa Casta autoreferenziale, a tutti i livelli ed a ogni latidutine, a Firenze come a Vibo Valentia, a Rovigo come a Benevento, sta mostrando la vera faccia. La faccia di persone che si credono e si comportano da padroni. Una massa di avventurieri della politica che, in spregio ad ogni passata ideologia, non esita a galleggiare tra i due schieramenti che un bipolarismo imperfetto, ma con simili personaggi s’incepperebbe ogni sistema politico, consente.
L'obiettivo della Casta è chiaro: la resilienza politica ad ogni costo e ad ogni livello. Al fine di creare una nobiltà politica.
E per farlo hanno bisogno di bypassare il popolo.
La proposta ancora non è stata vagliata. Spero non venga accettata.
Massimo Bencivenga |