Una ronda non fa primavera
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Una ronda non fa primavera

Approvato il cosiddetto “decreto antistupri” l’ennesimo del governo, si discute

Una ronda non fa primavera

Approvato all'unanimità, il provvedimento istituisce le ronde, a cui, secondo il testo del decreto, dovranno partecipare principalmente ex agenti di polizia, dei carabinieri e delle forze armate.  Modifiche proposte da An e approvate da tutti, come ha precisato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
Per il ministro Maroni il modello da seguire è quello dei City Angels, che già operano da diversi anni e in maniera attiva a Milano in sintonia con il Comune. Il ministro Maroni ha tenuto a precisare che:"Sono volontari per la sicurezza, non ronde fai da te”. Ha poi aggiunto: “Gli elenchi dei volontari verranno tenuti dalle Prefetture, il modello è quello dei volontari per i vigili del fuoco. Sarà data priorità alle forze dell'ordine in pensione. Devono essere persone che sanno quello che fanno". La preannunciata  stretta contro chi è sospettato di violenze sessuali si risolve semplicemente nel vietare gli arresti domiciliari.
Il governo, sottolinea che grazie ai precedenti provvedimenti in termini di sicurezza e alla presenza dei militari nelle città italiane, la percentuale dei reati sessuali del 2008 rispetto al 2006 e al 2007 era già diminuita del 10%. Berlusconi in conferenza stampa ha sottolineato come l’intervento era stato reso urgente dal clamore che i media avevano fatto riguardo agli ultimi episodi di violenza sessuale. Sembra quasi un’ammissione di quello che andiamo ripetendo su questa testata da tempo: le leggi, i decreti e le riforme non vengono più fatte, in Italia, al fine di far crescere e migliorare la nostra società e il nostro paese, ma solo in base al livello di pubblicità elettorale e popolarità che ne scaturisce.
A questa battaglia per la popolarità, a questa pseudo-campagna elettorale negli ultimi tempi si unisce sempre di più la Chiesa Cattolica che invece di occuparsi dell’anima dei credenti, con le sue continue ingerenze politiche, sembra più occupata a far parlare di sé, anche se ultimamente non in maniera proprio encomiabile.
Per la Santa Sede, infatti, il provvedimento rappresenta una abdicazione dello Stato di diritto
.
Ma questo provvedimento sarà sufficiente perché questi terribili Reati diminuiscano in modo considerevole? O rappresentano più degli spot elettorali?  Secondo noi ci sarebbero riforme riguardo all’argomento prioritarie e, forse, più efficaci:

  1. Certezza della pena
  2. Aumento della pena per reati sessuali
  3. Espulsione immediata e reale per gli extracomunitari che commettono reati
  4. Velocizzazione della durata dei processi.

All’interno del decreto anti-stupri, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna,  ha portato avanti anche la causa dello stalking. Dice infatti il ministro che sono previste “sanzioni per gli episodi di molestie e minacce reiterate prima che possano degenerare in condotte più gravi: le pene vanno da sei mesi a 4 anni, con aggravanti se il reato è commesso da un ex partner o marito o ai danni di soggetti particolarmente deboli». Ha poi aggiunto, «che la vittima si possa rivolgere al questore che può "ammonire" il colpevole, nonchè il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa».

Ci sembra molto più logico che certe riforme siano fatte da una donna. Solo le rappresentanti del gentil sesso possono, infatti, immedesimarsi nelle povere vittime di questo crimine aberrante!

 
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