Ecco che in questa seconda parte di "pnl per imparare ad avere rapporti di successo" continuiamo ad analizzare i filtri della pnl (programmazione neurolinguistica)
CORRISPONDENZA/DISCORDANZA
Incontrando una persona per la prima volta, chi seleziona per corrispondenza potrebbe pensare a persone simili, simili situazioni, o come l’altra gli somiglia. Chi seleziona per non corrispondenza identificherà cosa e differente in questa persona e questa situazione paragonata alle altre che conosce e se stesso.
Certe professioni formano le persone a pensare in un particolare modo. Per esempio, mi sono imbattuta con più modelli di pensiero di discordanza in professioni associate con l’informazione, la tecnologia e la finanza che in tutti gli altri campi di lavoro. Non è giusto o sbagliato, certi lavori dipendono dall’abilità personale di trovare corrispondenze, proprio come altri dipendono dall’abilità di trovare le non corrispondenze. Un ingegnere del software formato per scoprire difetti di sistema può essere esperto nelle non corrispondenze, cercando cosa non combacia, come infatti farà qualcuno in contabilità il cui lavoro e di trovare le squadrature. Ciò che importa e quanto appropriatamente queste abilita vengono usate. Se usate appropriatamente sono buone, se no possono causare problemi.
Il modello “Si, ma” nella conversazione è un esempio di non corrispondenza.
“Sono davvero compiaciuto del modo in cui è andato questo progetto.”
“Si, ma c’è pericolo che stiamo diventando troppo sicuri di noi.”
“Hai ragione. Rivediamo obiettivamente ciò che abbiamo ottenuto cosi che costruiamo qualche buona regola nei futuri progetti.”
“Va tutto molto bene, ma non abbiamo il tempo proprio ora.”
“Bene, che ne dici di mettere una data nel diario fra alcune settimane?”
“E’ facile da dire non cosi facile in pratica. Le cose cambiano cosi rapidamente qui intorno.”
Come qualcuno una volta mi disse, tutto ciò che viene prima del “ma” e una str…
Trattare con questo in una conversazione può essere un esercizio duro a meno che non siate un altro che ama le non corrispondenze (“mismatcher”) che prova piacere nelle
buone dispute
PEZZO GROSSO/PEZZO PICCOLO
Guardate intorno a voi la stanza in cui siete. Come descrivereste a qualcuno che non l’ha mai vista prima?
Prestate attenzione a cose come la spaziosità, l’atmosfera e lo stile? O prestate attenzione al numero di finestre, il colore dei mobili, i dettagli? E un mix di entrambi ?
La spaziosità, l’atmosfera e lo stile sono esempi di pensiero big chunk (pezzo grosso) mentre i dettagli sono small chunk (pezzo piccolo). Questo modello di pensiero può applicarsi a tutto.
Per esempio se vi siete posti un traguardo specifico per voi stessi potreste “ingrandire” il pezzo verso traguardi più globali o scendere verso le pietre miliari che potreste mettere lungo la strada. Nella maggior parte delle situazioni di lavoro l’applicazione del pensiero pezzo grosso /pezzo piccolo e ugualmente rilevante.
Supponiamo che siate in una classe di cucina. Avete bisogno di un arancia per il piatto che state preparando. Un altro membro della classe anche necessita di un’arancia, ma ce n’è una sola. Senza flessibilità nel modo di pensare la soluzione usuale sarebbe accettare il fatto come appare e tagliare l’arancia in due, prendendone meta per uno. Se, però, salite verso il “pezzo grosso”, mettendo in relazione i vostri bisogni nella situazione chiedendo “A cosa ti serve l’arancia?” scoprireste bisogni più chiari.
Per esempio, potreste volere l’arancia per una torta e il vostro collega potrebbe volerla per un soufflè. Se scendete verso “pezzi piccoli” nella richiesta dell’arancia chiedendo: “Precisamente di cosa hai bisogno per il tuo soufflè?”
Potresti scoprire che l’altra persona ha bisogno solo della polpa. Tu sai che la tua unica necessita e per la buccia, la scorzetta, per la tua torta. E possibile per entrambi avere esattamente quello che vi necessita.
Salire e scendere “di pezzo” e l’essenza della negoziazione esperta. Apre le porte alla probabilità di ottenere una posizione io vinco/ tu vinci (win/win) in cui entrambe le parti ottengono quello che vogliono.
PASSATO/PRESENTE/FUTURO
Nel tempo, dove ponete la vostra attenzione?
Alcune persone vivono le loro vite nel passato, pensando a cosa è stato prima. Alcune persone vivono per il momento, e la loro attenzione è sul presente. Alcune pianificano
continuamente e pensano al futuro. Potete aver provato questi tipi di domande che guardano al futuro:
Cosa c’e per pranzo?
Quanto manca per tornare a casa?
Dove andiamo in vacanza?
Cosa viene dopo in agenda?
Cio che voglio ottenere alla fine del progetto è …
O potete conoscere qualcuno che si concentra sul passato:
Cosa dicevi prima?
Hai visto cosa indossava quella persona?
Ricordi quando eravamo in vacanza?
L’ultima riunione che ho avuto era importante.
Non è giusto o sbagliato, buono o cattivo, ma questo ha implicazioni per come le persone comunicano fra di loro. Un amico chiamo per invitarmi ad una rimpatriata scolastica
per parlare dei vecchi tempi. Come una la cui attenzione è più sul presente e il futuro, il pensiero di abbandonarsi ai propri ricordi del passato non mi colpi come una proposta
attraente!
ATTIVITA’/PERSONA/OGGETTO/LUOGO/TEMPO
Pensate al miglior pasto che abbiate mai avuto.
Il filtro che usate determinerà la vostra memoria di questo. Per esempio se selezionate per:
Attività.
Rievocate cosa avete fatto voi e gli altri in questo pranzo. Può darsi che aveste una
memorabile conversazione o il cameriere fece cadere i piatti.
Persona.
Ricordate il pranzo in relazione a chi era là.
Oggetto.
I vostri ricordi sono associati con il cibo, un regalo che vi fu dato, l’immagine del ristorante,
il tipo di arredamento.
Luogo.
I vostri ricordi sono sulla posizione: il ristorante, la città, il paese, o forse la posizione del tavolo a cui sedeste.
Tempo.
Ricordate il tempo e la data, un anniversario o un’altra occasione speciale. Potreste ricordare che era il primo giorno del vostro nuovo lavoro o una cena di commiato alla fine della scuola.
INTERNO/ESTERNO
Come sapete quando avete fatto un buon lavoro ? Quale delle seguenti risposte sarebbe più probabilmente quella vera per voi?
Io so che ho fatto un buon lavoro quando:
Vedo la gente che usa i risultati di ciò che ho prodotto.
Mi sento bene dentro.
Io so che ho soddisfatto gli standard che mi ero posto.
Avremo più ordini.
Io posso dire a me stesso, “Quello era un lavoro ben fatto.”
Le persone riferite esternamente fanno assegnamento sulle fonti esterne per le loro dimostrazioni di realizzazione. Per esempio, esse fanno assegnazione su cosa l’altra gente dice e fa. Esse possono anche contare su fattori esterni come “più ordini”, o “la gente usa i risultati di ciò che è stato prodotto”.
Le persone riferite internamente usano le loro stesse sensazioni interne, le immagini e le voci come prova della loro realizzazione.