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Questa firma, con la quale Colombo, per comodità lo chiameremo Colombo, amava firmarsi è cabalistica?
Sono in molti a rispondere affermativamente alla domanda. Ma in che modo un “ignorante genovese” aveva potuto apprendere la cabala ebraica?
Era forse Colombo un Ebreo?
Vediamo qualche indizio…
Dalla lettura dei suoi diari apprendiamo che Colombo era solito leggere e citare spesso Il Libro dei Profeti, in special modo ammirava Isaia…ma citava spesso anche Ezechiele e Geremia. Questo del ricorso alle profezia e al pentateuco è un’usanza tipica degli ebrei.
Il termine cabala, con qualche variante, significa fondamentalmente “che è stato ricevuto”, ossia una conoscenza trasmessa.
Da chi? Non è il caso di indagare, in tale sede, oltre.
Torniamo a Colombo.
Per la navigazione il prode Cristoforo usava le Tavole di Declinazione del Sole di Zacuto.
Queste tavole erano scritte in ebraico…
Diego de Reza, Isacc Abravenal, Abram Zacuto, Gabriel Sanchez, juan Cabrero, Luis de Santangel sembrano nomi ispanici… forse lo sono…sicuramente, anzi.
Erano influenti cortigiani e finanzieri. Erano le persone che più di tutte aiutarono e favorirono presso i loro sovrani il tessitore genovese.
Ed erano ebrei…
Ebrei erano anche il medico di bordo, Bernal, e il chirurgo, Marco. Per contro non risulta esserci stato a bordo nessun prete.
Ma qual’è il significato della firma..?
Sono in molti a indicare nella firma il trisagio: Sanctus, Sanctus, Altissimus, Sanctus. Xhristus Messias Yesus.
Esiste un piccolo problema.. Quei fastidiosi e strani puntini…
In ebraico i puntini servono a indicare che quella lettera è un’iniziale o che vuole davanti una vocale, e, cosa molto importante, indicano se la lettura deve essere ascendente o discendente…
Ma allora la firma è ebraica?
Chi la vede in chiave ebraica azzarda la soluzione:
Shaday, Shaday, Adonai, Shaday. Yehovah Maleh Xessed.
Che suona come Signore, signore, Dio, Signore. Dio pieno di misericordia.
Esistono tesi più ardite, più hard…in una di questa diversi studiosi vedono nella firma, capovolta e letta al contrario, la negazione del nome di Gesù e la sua memoria.
Spesso, nelle lettere inviate al figlio, nell’angolo in alto a sinistra scriveva “beth he”.
Beth he sta per “be’ezrat hashem” che significa “con l’aiuto di Dio”.
Una frase ancora oggi usata dai pii ebrei...
Esistono ancora numerosi riferimenti in cui menziona il Tempio di Gerusalemme chiamandolo Casa.
Tipico modo ebreo di indicare la costruzione.
Nessun cattolico si sognerebbe di dire una cosa del genere.
Allora, abbiamo un navigatore di dubbia origine e identità, finanziato da sovrani cattolici, alla guida di navi con croci sulle vele, che si firma come un cabalista ebreo.., esprime tipiche affermazioni ebree e ammira i profeti dell’Antico testamento.
Niente paura gente, la cosa si complica…
A questo punto sembrerebbe un ebreo portoghese, ma uno dei più grandi studiosi italiani del navigatore, Ruggero Marino www.ruggeromarino.it , lo identifica come figlio naturale dell’uomo che diventò papa con il nome di Innocenzo VIII.
Genovese e cattolico.
Il mistero continua…
Massimo Bencivenga
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