Il nostro escursus nella rubrica enogastronomica continua con la grappa, più specificatamente con la grappa aglaia bariccata. La grappa aglaia bariccata è ottenuta, come le altre grappe del resto, dalla distillazione delle vinacce, vinacce già lasciate a fermentare; in tal modo si ottiene un contenuto alcolico tra 37% ed il 60%, gradazione raggiunta direttamente, in tal caso si parla di grappe “pieno grado”; un altro modo per arrivare a quella gradazione consiste nell’aggiunta di acqua, generalmente acqua demineralizzata. La grappa, bariccata o meno, è un prodotto tipico del veneto, con particolare riferimento al vicentino, o della zona della Repubblica di San Marino ma, ciononostante, prodotta in gran parte dell’Italia, isole comprese.
Ma tornando alla grappa e a noi, viene spontaneo chiedersi: “Cos’è la grappa bariccata?”. Il termine bariccata viene dal francese “barrique” con il quale s’intende una botte, generalmente di legno di rovere, della capienza di 225 litri. La botte barrique, da cui bariccata, è generalmente costituita da listelli di legno stagionato; in detta botte la grappa viene lasciata per un periodo più o meno lungo. Il periodo più o meno lungo all’interno della “bariccata” indicherà se la grappa ivi contenuta sarà classificata come “grappa affinata in barriques” o come “grappa invecchiata in barriques”. E’ altresì possibile ottenere della buona grappa aglaia bariccata anche dalla distillazione delle vinacce di uve quali la Coda di Volpe e il Piedirosso usando sempre la distillazione a bagnomaria e il classico alambicco in rame. La grappa aglaia bariccata regalerà in tal modo agli intenditori il tradizionale sapore secco, arricchito ed impreziosito da dolci aromi e da un leggero sentore speziato; tutti sapori che, miscelati nella giusta alchimia, rendono la grappa aglaia bariccata il tocco finale di ogni pasto.
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