 Inauguriamo la nostra nuova rubrica parlando di un tipico vitigno del beneventano: la Falanghina. Per la verità il vitigno della Falanghina è coltivato anche in altre zone della Campania, con particolare riferimento, al riguardo, nella zona dei Campi Flegrea, sull’isola di Procida, in alcune parti della Penisola Sorrentina ed altrove. La naturale collocazione però sembra essere nel sannio, laddove ne è stata attestata la coltivazione sin dal tempo delle battaglie tra sanniti e romani (vi ricordate le forche caudine?)
La falanghina sembra prediligere terreni argillosi e calcarei come quelli delle colline alle spalle della valle telesina, le cantine migliori per la Falanghina D.O.C. sono infatti concentrate nelle colline adiacenti Telese e più precisamente nelle località di: Cerreto Sannita, Castelvenere, Sant’Agata dei Goti, Guardia Sanfromondi e Solopaca.
Guardia Sanfromondi è celebre in tutto il mondo per i suoi riti settennali di Penitenza in onore dell’Assunta con i flagellanti ed i battenti. Solopaca è invece teatro a settembre di una famosissima festa del vino con carri allegorici fatti di grappoli e chicchi d’uva.
Come si può ben intuire la falanghina ed il Sannio sono unite da un cordone millenario, un legame, quello tra il vitigno e la popolazione, che si influenza e cementa a vicenda.
Il vino ha un colore pagliericcio, è fresco con un retrogusto morbidamente fruttato.
La Falanghina D.O.C sembra essere nata per accompagnarsi crostacei e frutti di mare, un vino capace magicamente di unire le due anime della Campania: l’anima terraiola e rurale con quella costiera e marittima. |