Del greco di Tufo, della sua amabilità e del suo pregio, ci riferisce ance il grande erudito romano Plinio il Vecchio, nei suoi memorandum troviamo che “' In verità il vino Greco era così pregiato, che nei banchetti veniva versato solo una volta” |
Continuiamo il nostro viaggio tra i vini della Campania, ed arriviamo ad un altro vitigno “campione”: il Greco di Tufo. Come si può ben capire anche questo vitigno, come del resto i “compaesani” della Falanghina e dell’Aglianico, fu importato in Campania dalla Grecia. Il vino che se ne ricava, il pregiato vino bianco DOCG di origine campana viene prodotto solo da otto comuni nella provincia di Avellino, tra queste località è ovviamente compresa la cittadina di Tufo. Del greco di Tufo, della sua amabilità e del suo pregio, ci riferisce ance il grande erudito romano Plinio il Vecchio, nei suoi memorandum troviamo che “' In verità il vino Greco era così pregiato, che nei banchetti veniva versato solo una volta”.
Un vino che, evidentemente, attecchiva su uomini potenti ed eruditi se è vero che anche Virgilio, Catone, Columella e Marrone ne parlarono e scrissero. La dimostrazione della sua origine antica è stata definitivamente accertata dal ritrovamento di un affresco durante gli scavi di Pompei, città devastata dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C, eruzione che fu fatale allo stesso Plinio il Vecchio. Si pensa fosse coltivato inizialmente alle pendici del Vesuvio, per poi diffondersi in seguito nell’Irpinia. Il vitigno del Greco di Tufo sembra gradire in modo particolare terreni argillosi e calcarei; il vino Greco di Tufo ha un colore giallo paglierino intenso, sentori di albicocca, pera e mandorla. Si accompagna ben con portate e piatti di pesce ma altresì con carni e formaggi. |