
Le Olimpiadi del 1996 furono uno scippo alla Grecia e ad Atene. Ad un certo punto sembrava pacifico che le Olimpiadi del Centenario si tenessero laddove erano iniziate quelle “moderne”, poi gli Usa misero in campo la loro forza economica e prevalse la città della Georgia. Intendo la Georgia americana.
Per i colori italiani fu una bella Olimpiade, alla fine prendemmo 35 medaglie, cosa non riuscita neanche nel 1984, con ben 13 ori; un risultato assolutamente lusinghiero se paragonata alla magra spedizione di Barcellona 1992, laddove prendemmo in tutto 19 medaglie, con appena 6 ori, anche se quello preso dal Settebello di Pallanuoto è impagabile.
La nazionale di calcio fece la solita figura barbina, eppure eravamo campioni d’Europa in carica e a nulla valsero gli innesti dei fuoriquota Gianluca Pagliuca e Marco Branca, che il suo lo fece realizzando ben 4 reti in sole 3 partite. In quelle olimpiadi giocarono anche due futuri palloni d’oro come Ronaldo e Rivaldo, battuti in semifinale dalla Nigeria di Kanu, che in quelle Olimpiadi fece il fenomeno.
Ad un passo dall’oro arrivò anche la fortissima nazionale olimpica di pallavolo, che perse al tie-break con l'Olanda, una nazionale una forte quella Orange che seppur molto forte veniva battuta dalla nostra con una certa regolarità. Eppure quella volta a trionfare furono Peter Blangé. Furono quelle del 1996 le Olimpiadi di Michael Johnson, lo sprinter che correva impettito come beep beep ma che, al pari dello struzzo, dava la polvere a tutti sui 200 e 400 m.
Il texano corse quelle Olimpiadi con delle scarpe dorate. Nei 200 m fu fantastico e cancello dal libro dei record il 19,72 di Pietro Mennea. Johnson corse i 200 m in 19,32 stabilendo non solo il record ma un miglioramento percentuale incredibile. Fece tutto ciò dopo aver stampato un 43,49 nei 400 m, a solo 10 centesimi dal record.
In quelle Olimpiadi una certa Valentina Vezzali, la nostra prossima portabandiera.
Ma un’altra donna emozionò gli italiani, anche perché fece la sua gara mostrando la scollatura. Niente di peccaminoso, aveva caldo e fece la scelta più naturale, ossia quella di sbottonarsi la tuta.
Paola Pezzo, una 27enne, s’impose nella gara di Mountain Bike; oro peraltro che bissò quattro anni dopo in Australia. Paola Pezzo, per bravura ed avvenenza può essere considerata la copertina italiana di quelle olimpiadi. Ma come dimenticare Roberto Di Donna ed Ennio Falco.
Il finanziere Roberto Di Donna fu la prima medaglia d’oro di quelle olimpiadi, nel tiro con pistola aria compressa, e si affermò perché il suo antagonista, un cinese, sbagliò completamente l’ultimo tiro. Il povero Wang Yifu ebbe anche un mancamento dopo il suo ultimo e fatale, per l’oro, errore. Ennio Falco, un ragazzo dalle parti di Capua, s’impose invece in grande stile nello skeet, una vittoria ottenuta anche con un record.
Paola Pezzo, Roberto Di Donna, Ennio Falco.
Le Olimpiadi del 1996 sono state le vostre Olimpiadi.
Grazie per averci emozionato e sorpreso.
Massimo Bencivenga
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