Può un ufficiale Usa, una persona che ha giurato di difendere il suo paese diventare un pirata? Può un uomo che si è sottoposto alle micidiali prove per diventare un SEAL voltare, a cuor leggero, le spalle alla bandiera a stelle e strisce? Chris Morgan non avrebbe mai immaginato di finire degradato e di sfruttare le sue conoscenze e capacità navali per diventare un emulo di un suo lontano antenato: Henry Morgan, leggendario pirata e corsaro, la differenza è sostanziale ed è legata ad un mandato. Ed ecco allora che il già ufficiale SEAL si trasforma, insieme ai commilitoni radiati con lui, nello spauracchio di Yacht di lusso e navi mercantili che diventano per lui, non diversamente dai galeoni spagnoli del tempo che fu per il suo antenato, dei plausibili e facili bersagli. Solo che tanto va la gatta al lardo..
Ed allora ecco che anche un marinaio esperto può incappare in qualche errore. Chris Morgan ne commette più d’uno. In primis lui ed i suoi attirano le attenzione della APTF, una task force anti pirateria messa su proprio per contrastare il crescente fenomeno della pirateria che avvengono nel Corno d’Africa come in Malaysia, come in Sudamerica, come ovunque. L’ultimo assalto ad uno Yacht si rivela un errore fatale, in seguito Morgan ed i suoi vengono catturati e, siccome i guai non vengono mai da soli, gli stessi su quello yacht si sono impadroniti di un importante carico di droga. Carico di cocaina che qualcuno ha pagato e sta aspettando. E che ha tutta l’intenzione di far pagare lo sgarro a Morgan e soci. Morgan&Co a questo punto decidono di entrare a far parte dell’APTF come agenti “esterni”, ma la vendetta dei narcos non tarda a farsi attendere e, sempre più solo, Chris Morgan si troverà ad affrontare gli stessi e i terroristi islamici che cominciano a fare del mare non solo terra di saccheggio ma altresì lo spazio immenso ove nascondersi. Stretto tra le due minacce Morgan dovrà attingere alle sue risorse fisiche e mentali per non dover soccombere e per riportare una parziale, per quanto amara, vittoria.
Il sangue del pirata di Pietro Ballerini Puviani scaraventa il lettore in un mondo complesso ma vero, la pirateria è ancora una piaga, mettendo in risalto l’uso negativo che stiamo cominciando a fare dei mari che sempre più spesso vengono utilizzati per nascondersi, per celare scorie pericolose, per occultare traffici di ogni genere, per delinquere; ed organizzazioni come la ATPF somigliano in modo impressionante alle campagne che, secolo dopo secolo, sono state intraprese verso i pirati, campagne che videro, solo per citarne alcune, gli egiziani opporsi ai “popoli del mare” e Gneo Pompeo Magno rastrellare il mediterraneo per tentare di sradicare la piaga che fece patire anche il suo amico, per breve tempo, Gaio Giulio Cesare. Ciononostante il fascino di uomini liberi e legati tra loro da un particolare e personale codice d’onore è irresistibile per chi come noi deve imparare e recitarne altri, di codici, per vivere in una società imperniata sugli stessi, ma non per questo più equa o migliore. Si può non condividere tanto della pirateria, ma a chi non piacerebbe sentire l’adrenalinica sferzata che attraversa il corpo di un pirata, antico o moderno, mentre assalta una nave? Chi di noi riesce a fare a meno del gusto dell’avventura? E quando dici avventura non puoi non pensare ad uomini barbuti con il sale nei capelli che sfidano le tempeste per andare oltre. Más allá.
Un mondo, quello marino e delle pirateria, che lo scrittore Pietro Ballerini Puviani, avvocato, velista a livello agonistico, amante delle immersioni subacquee ed esperto conoscitore di tutto ciò che riguarda il mare, conosce molto bene.
Il sangue del pirata, un romanzo di Pietro Ballerini Puviani edito da Mursia.
Massimo Bencivenga |