Stamane mentre cercavo di sapere quali fossero gli scrittori italiani più “popolari” all’estero (quelli che vendono di più) mi sono imbattuto, meglio re-imbattuto, nel libro Imprimatur, della coppia, anche nella vita, Francesco Sorti e Rita Monaldi.
Ricordo bene quel libro, devo dire che fui a lungo indeciso se prenderlo o meno nella primavera del 2002; ricordo che a rimasi a lungo indeciso tra Imprimatur, Il ladro di anime di Paul Doherty, La musica delle sfere di Elizabeth Redfern (aveva una bella copertina) e Nel nome di Ishmael di Giuseppe Genna. Alla fine presi quello di Genna, ripromettendomi però di comprare anche Imprimatur. Cosa che non feci, perché quel libro ha una storia controversa. Improvvisamente non si trovò più in giro, e una copia, in edizione tascabile, su ebay la vendono a 120 euro. Parlo della copia in italiano.
Perché mentre in Italia non si trova più traccia del libro, e mentre i sequel della coppia non sono stati proprio stampati, all’estero le cose vanno in maniera ben differente. I libri del duo vendono eccome, al punto da essere casi editoriali.
E Imprimatur, un caso lo è diventato davvero.
Il caso-Imprimatur, chiamiamolo così, da un po’ di tempo sta facendo il giro dell’Europa e in parte del mondo; si sono occupati del caso testate straniere quali Franfurter Allgemeine Zeitung e il Daily Telegraph. Tutti a chiedersi perché in Italia non si trova uno straccio di editore pronto a ristampare Imprimatur e a pubblicare gli altri libri di Sorti e Monaldi.
A oggi, i libri della coppia, con protagonista o meno Atto Melani, sono editi in Olanda presso l’editore De Bezige Bij. Ma detti libri sono altresì tradotti in diversi paesi del mondo, anche in Corea. I due autori hanno aperto per due volte la fiera del libro di Francoforte, quotidiani e riviste come The Independent, Le Monde, Die Süddeutsche Zeitung, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Le Figaro, insieme ai due citati sopra, si sono occupati degli scrittori, il regista Peter Greenaway ha dichiarato di volere realizzare una versione cinematografica dei loro romanzi.
In Italia niente. Nessuna ristampa di Imprimatur, se si eccettuano delle traduzioni dell’editore olandese vendute solo a Milano da Hoepli, e per niente pubblicati, come già detto, gli altri libri.
Ma chi era l’editore italiano? Uno importante: Mondadori.
La casa editrice, interpellata sul fenomeno, ha fatto sapere che non trattasi di ostracismo né tantomeno di censura, semplicemente il libro non ha venduto. E si dice scettico sul successo estero.
L’editore olandese di Sorti e Monaldi afferma però che solo in Olanda i libri della coppia hanno venduto complessivamente 190.317 copie, e che se si estende il discorso ai 60 Paesi in cui sono stati pubblicati si arriva a superare anche il milione. Il solo Imprimatur nel 2003-2004 è stato nei primi dieci posti nelle classifiche delle vendite di Spagna, Germania, Francia, Belgio, Ungheria e Serbia solo per fare qualche esempio, rivaleggiando, e scavalcando per alcune settimane, anche il fenomeno dell’anno: Il Codice da Vinci di Dan Brown.
Ma se di censura trattasi, perché? Nella sinossi si legge
Roma, settembre 1683. Mentre le armate turche premono alle porte dell'Occidente, in una locanda la morte improvvisa di un viaggiatore semina il panico: veleno o peste? Per paura del contagio, gli ospiti vengono rinchiusi in quarantena nelle loro stanze. Tra essi c'è l'abate Melani, agente segreto del Re Sole, deciso a scoprire cosa si celi dietro questa strana morte. L'abate dovrà scontrarsi con le reticenze e le paure degli altri ospiti, con lo spettro della peste e con gli echi della battaglia decisiva che si sta combattendo a Vienna contro i turchi. Nonostante le difficoltà l'inchiesta porterà alla soluzione del mistero, ma soprattutto alla tremenda verità che segretamente condiziona il destino dell'Europa.
Tutto qua? Il punto è che nel libro si avanza l’ipotesi che Innocenzo XI, Papa del ‘600, in odore di santità agli inizi del 2000, avrebbe, secondo quanto scoperto da Sorti e Monaldi in lunghe e minuziose ricerche negli Archivi segreti vaticani e nell’Archivio di Stato a Roma, finanziato la rivoluzione protestante in Inghilterra attraverso una società ombra.
Quelli che stanno dalla parte degli scrittori avanzano l’ipotesi che il libro possa essere stato boicottato dall’editore che lo ha pubblicato. Su pressione del Vaticano. In quegli anni il premier era Silvio Berlusconi.
Censura o abile azione di marketing? Perchè i commenti sono bipolari; per alcuni è un capolavoro, per altri una "palla" pesante. Fare la parte dei martiri e dei perseguitati può anche essere favorevole. O no?
Massimo Bencivenga |