Negli ultimi tempi sono cresciuti gli autori spagnoli tradotti e pubblicati, e alcuni di loro con successo, in Italia. Ildefonso Falcones è l’ultimo di una lista che comprende Matilde Asensi, Julia Navarro, Javier Serra e Carlos Ruiz Zafón solo per citare i più famosi. E più venduti. La Pelle del Tamburo è opera di Arturo Perez-Reverte, ossia dell’inviato di guerra che è riuscito nell’impresa di intervistare un cecchino (?!), e dello stesso uomo che ha abbandonato tale veste nel momento in cui comprese, durante la I Guerra del Golfo, che non poteva rischiare la vita per l’audience di un network. In Italia lo conoscono per la saga del Capitano Alatriste, per La Carta Sferica o per Il Club Dumas, da cui è tratto il film “La Nona Porta” con Johnny Deep. A me personalmente è piaciuto La pelle del tamburo.
Una storia con un prete troppo giovane, una nobile troppo bella e troppo inquieta, un vecchio prete che si ostina a dire la messa in latino e a cui piace guardare le stelle, contrabbandieri e banchieri, Siviglia, una chiesa, una suora laica e un hacker.
Come da un simile melting pot sia potuto venire fuori un romanzo non solo accattivante ma anche credibile testimonia la grande capacità di costruire storie dello scrittore. Ci sono passaggi che sembrano grotteschi eppure lo scrittore li rende coerenti con la storia, i personaggi sono ben tratteggiati psicologicamente e il modo in cui l'autore gioca con viso e impressioni legandole a ombre e riflessi di luce è originale e magistrale. I dialoghi tra Padre Lorenzo Quart, il "cacciatore di teste" del vaticano, e Padre Priamo Ferro, il sacerdote "fatto a suo modo", sono la personificazione di due chiese: la Chiesa del Marketing e della propaganda e quella vicina alla gente. Padre Lorenzo Quart vuole salvare le apparenze di Santa Romana Chiesa Cattolica e Apostolica; Padre Priamo Ferro vuole salvare la gente in terra prima ancora di indicarle la strada del Paradiso. La dialettica si concluderà con la confessione ".. perdonatemi padre perchè ho peccato.."
Il finale è assolutamente spiazzante….
La frase. Lorenzo Quart, il prete, domanda a don Priamo perché guarda le stelle.
“…le stelle sono pulite”.
Massimo Bencivenga
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