Il caro vecchio dinosauro non cessa di stupire e di affascinare bambini, romanzieri, registi e scienziati; tutta gente con un’alta “capacità di sognare”. Viceversa le persone con i piedi per terra se ne fregano sommamente di questi rettiloni, di com’erano, di come vivevano, di come e per quale causa si sono estinti. E’ opinione abbastanza diffusa, ancorchè controversa, quella del meteorite di 65 milioni di anni fa che schiantandosi nelle americhe causò un brusco abbassamento delle temperature con successiva moria del dinosauro in quanto animale a sangue freddo.
Questa ipotesi ha il pregio di essere più verosimile di altre, rispetto a teorie che tirano in ballo dei virus alieni particolarmente selettivi, capaci di “risparmiare” i mammiferi, ma non il dinosauro. Un’altra affascinante ipotesi è quella di un improvviso slittamento della crosta terrestre; ipotesi tutt’altro che peregrina in quanto tenuta in considerazione e ritenuta possibile anche da Albert Einstein. Una così repentina catastrofe spiegherebbe il cibo non ancora digerito trovato in mammuth congelati in Siberia. Ma non è così scontato che i tempi, ricordiamo che il meteorite è stimato a 65 milioni di anni fa, coincidano anzi; infatti i resti dei succitati mammuth sembrano risalire a 12-13.000 anni fa. E questo arco temporale è particolarmente significativo per gli studiosi del passato e per gli antropologi. Perché? Perché diverse culture nel mondo, tra loro anche distanti come quelle amerinde e polinesiane, sembrano indicare in quegli anni una immane catastrofe: il Diluvio Universale? Può darsi… In questo senso sempre più si sta avendo anche il conforto della geologia evolutiva. Ma del dinosauro, del rettilone antenato diretto dei coccodrilli già si era persa traccia da tempo. Recentemente in Cina è stato riportato alla luce il fossile di un dinosauro carnivoro bipede vissuto 160 milioni di anni fa in cui i ricercatori hanno identificato il primo membro della lunga linea evolutiva che comprende gli uccelli. Sentiamo le vive parole di Xu Xing, professore presso l'Istituto di Paleontologia e Paleoantropologia dell'Accademia Cinese delle Scienze: “Ha caratteristiche uniche ma anche qualche elemento in comune con gli uccelli. Muoveva i suoi arti nello stesso modo in cui gli uccelli piegano le ali. Il cranio, la colonna vertebrale, le zampe posteriori e anteriori sono come quelli dei volatili”. Questo legame tra i dinosauri e gli uccelli è da sempre un altro punto soggetto di non poche controversie. Non foss’ altro che esistevano, contemporaneamente, il dinosauro terrestre e quello alato come il Quetzalcoatlus. Intorno al Quetzalcoatlus bisognerebbe aprire un lungo discorso che coinvolgerebbe il “Serpente Piumato” adorato dalle civiltà pre-colombiane. E sinceramente non so a voi ma a me fa sorridere la storia che un dinosauro abbia imparato a volare dopo essersi schiantato milioni di volte da una rupe, ma so da evidenze sperimentali che con la natura, con i suoi tempi ed i suoi esperimenti è bene non scommettere troppo. O troppo a lungo.
Soffermiamoci un attimino su un punto. Diamo per scontato che serpenti e affini esistiti o meno (draghi, draghetti e basilischi) siano nipoti del nostro caro vecchio dinosauro.
Una volta presa per buona questa considerazione interroghiamoci anche sul perché, in ogni cultura, il serpente-drago è simbolo di saggezza e conoscenza? E in quasi tutte ha anche poteri taumaturgici. Per la verità un’eccezione c’è, ed è rappresentata dalle culture caratterizzate dalle religioni cristiane e affini, su questo punto musulmani, cristiani, cattolici ed ebrei sono stranamente concordi. Anche se, nel deserto Mosè, usava un “serpente di rame” per guarire. Un serpente di rame!! O c’è qualche errore nelle traduzioni o com’è possibile che l’infido animale responsabile della cacciata dal paradiso sia poi simulacro di guarigione? Non è che anche nell’Eden altro non stava facendo che rendere edotti e saggi gli uomini?
Dalla Polinesia al Sudamerica, dall’Africa Nera all’India, dalle steppe della Mongolia al Circolo Artico, il serpente, erede del dinosauro, è un simbolo positivo.
C’è qualche retaggio del nostro caro, vecchio dinosauro in ciò? Lasciamo la parola agli esperti, ma certo l’ipotesi è intrigante, molto intrigante. Il dinosauro come icona di saggezza? Azzardata ma suggestiva, molto suggestiva.
Massimo Bencivenga |