Esperimento. Mettiamo insieme i seguenti animali: due ratti, che chiameremo Kia e Ora; due polli, Moa e Moana; una cagnolina, Mika; un gatto, Tamaiti; e un coniglio, Hohepa. Poniamo a contatto questi animali e vediamo cosa succede. |
Il fatto sorprendente – ma davvero dobbiamo sorprenderci?- è che, dopo l’iniziale intervento da parte umana per evitare spargimenti di sangue, si è assistito alla nascita di una vera e propria pacifica convivenza. Anzi con buona probabilità si è assistito a qualcosa di più. Una volta pacificato l’ambiente, le specie non solo hanno stipulato un patto di non belligeranza tra loro, ma sono, per così dire, “andate oltre”: la cagnolina Mika ha imparato altresì a giocare con una gazza ladra, che con l’esperimento non c’entrava affatto, e sempre la solita, mattatrice Mika, ha difeso il coniglio Hohepa dall’aggressione di un altro cagnone. In altre parole non solo convivenza, ma anche spirito di sacrificio e slancio altruistico nei confronti di altre razze.
Questo è stato il risultato del singolare esperimento condotto da Jeffrey Moussaieff Masson ad Auckland in Nuova Zelanda. L’esperimento, e le relative conclusioni, è descritto nel libro “Nel regno dell’armonia”. Un giorno forse si renderà il giusto merito ad uno studioso come Jeffrey Moussaieff Masson, e il suo nome sarà associato ai grandi della scienza, ma per adesso rimane uno psicanalista prestato all’etologia, anche se, per persone come Jeffrey Moussaieff Masson, le distinzioni non sono mai facili, mai nette ma sempre liquide e sfumate. Il risultato dell’esperimento pone una serie di interrogativi inquietanti per noi umani.
Perché, noi che abbiamo la razionalità, ci hanno sin dall’asilo spiegato che questa ci distingue dagli animali, scegliamo razionalmente di estinguere elementi della nostra stessa razza? Cosa c’è di razionale in questo? E se abbiamo coscienza, se siamo in grado di provare empatia, un altro elemento su cui battiamo nella differenziazione, perché raramente abbiamo lo slancio di Mika verso altre forme di vita, o più in generale, verso i più indifesi? I carnivori non provano odio per le loro prede, le mangiano per sopravvivere; se tale bisogno viene tacitato è possibile una serena convivenza. Questa serena convivenza non è possibile, a nessun livello o latitudine, tra gli uomini, e se ciò sia funzionale alla specie è tutto da dimostrare. Siamo una gran brutta razza gente, prima ce ne rendiamo conto e meglio sarà, forse potremmo addirittura arrivare a vedere le cose da un altro punto di vista, magari riusciremo a limare le emozioni negative di odio e invidia e a far emergere quelle che diciamo sottovoce e quasi con vergogna: amore e lealtà. Dopotutto forse lo slogan “fate l’amore non fate la guerra” vale quanto un tomo di psicanalisi. All’interno della Psicanalisi tradizionale Jeffrey Moussaieff Masson è considerato un cavallo pazzo, un maverick, al pari delle sue colleghe primatologhe Jane Goodall e Birute Galdikas tra gli studiosi di animali. Ma in fondo anche Einstein all’inizio era un cane sciolto |