Il Riccio (Erinaceus Europaeus) o (Porcospino)dell’ordine degli Insettivori e appartenente alla famiglia degli Erinaceidi si nutre in prevalenza di insetti. Tra gli animali selvatici si distingue soprattutto per una caratteristica, i suoi numerosissimi e particolari aculei cornei lunghi 20 millimetri circa, che ricoprono il suo dorso ed i suoi fianchi. La faccia e le zampe, corte e robuste, non ne sono ricoperte ma in compenso sono molto pelose. Gli aculei del riccio, diversi dagli aculei dell'istrice, ad esempio, sono erettili ed hanno sia la base che la punta bianche, mentre nel mezzo hanno delle tonalità tra il nero e il marrone. Gli aculei vengono rizzati effettuando una contrazione della muscolatura dorso-ventrale utilizzando quei muscoli chiamati appunto “pellicciai”.
Questo meccanismo consente a questo animale selvatico di avvolgersi su se stesso formando una palla, nel suo tipico atteggiamento di difesa grazie al quale diventa non attaccabile dai suoi predatori. La sua corporatura con una lunghezza che va dai 20 ai 30 cm è alquanto tarchiata e questo animale possiede una coda corta e spessa. Il riccio possiede orecchie piccole e tonde e un muso dalla forma appuntita, caratteristica tipica di tutti gli animali insettivori. Il suo peso può variare dai 450 ai 1200 grammi. Va poi aggiunto che questo animale è sia un ottimo nuotatore che un abile scalatore, riesce nell’arco di una sola notte a coprire la distanza di 10 km. Attivo dal tramonto ma in modo particolare di notte, mentre durante il giorno per lo più resta nascosto nel suo nido. Così come accade a tutti gli altri insettivori il riccio ha olfatto ed udito molto sviluppati, mentre la vista lascia alquanto a desiderare. Pur facente parte dell’ordine degli insettivori bisogno sottolineare che questo animale è onnivoro. Infatti il suo nutrimento va dai lombrichi alle chiocciole e a tutti gli invertebrati in generale; dalle lucertole alle ranocchie ai topi; dalle uova d'uccelli che nidificano a terra alle vipere al cui veleno è in parte immune. Quando arriva l’autunno, nel mese di ottobre va in letargo e non ne esce fino al mese di aprile e durante questo lungo periodo la temperatura del suo corpo cala fino a soli 4/5 gradi mentre i suoi battiti cardiaci passano da 120 a 20 al minuto.
La femmina di riccio, una volta fecondata, dopo una gestazione che dura all’incirca un mese, partorisce dai 4 ai 6 cuccioli, del peso di 10/20 grammi. Appena nati i piccoli possiedono solo alcune decine di piccole spine bianche. Questo animale arriva a vivere fino a circa 10 anni sempre che riesca a sopravvivere ai suoi predatori che sono la volpe e alcuni rapaci notturni. L’habitat naturale del riccio è costituito dai boschi aperti, brughiere, terreni coltivati, dune di sabbia, parchi e cimiteri. Questo animale però si guarda bene dall’evitare le regioni paludose. Lo si può trovare, pensate un po’, dal livello del mare fino ai 1800 metri di altitudine.
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