La Gargoyle Book, l’audace casa editrice romana che ama proporre novità gustose ai lettori, e che ama le sperimentazioni, ha deciso di affiancare alle tematiche del fantastico dei romanzi più leggeri nella forma, ma non nel contenuto.
La stagione degli scapoli, di Vincenzo Monfrecola, ben rappresenta questa nuova linea. Lo scrittore partenopeo, in questo romanzo, gioca con le parole, con i miti facendo assurgere a eroe degli scapoli quello che è ricordato come un furbastro di tre cotte: Ulisse.
L’uomo del cavallo di Troia, responsabile della morte dei piccini di Laocoonte, era anche un playboy ante litteram, uno che scappava appena le cose si facevano un po’ più serie. Ma non c’è Ulisse senza Penelope. E infatti…
La stagione degli scapoli, un romanzo di Vincenzo Monfrecola
EAN-13: 978-88-98172-54-2 208 pagine 16,00 euro Settembre 2014
Il libro. Londra, inizi del Novecento: abbandonato malamente dalla fidanzata Vera alla vigilia delle nozze, il critico letterario Cyril Billingwest affoga la sua delusione gettandosi a capofitto nella stesura de Le dodici mosse di Ulisse, animoso prontuario rivolto agli scapoli in cui l’io narrante eroe omerico indica una dozzina di regole infallibili per tenere lontano lo spettro insidioso del matrimonio. Venuto a conoscenza del progetto letterario, George Billingwest, astuto e calcolatore quanto Cyril è candido e romantico, propone al cugino di utilizzare il suo vademecum come statuto di un sindacato maschile da fondare insieme.
La neoistituzione,improntata alla più rigorosa misoginia, si chiamerà: Scapolificio Billingwest. Deputata a coordinare la macchina organizzativa dovrà essere – in ossequio alla 12a mossa di Ulisse – una segretaria tuttofare “brutta e antipatica così da accentuare in ogni uomo la propensione alle magnificenze di una vita solitaria”. A presentarsi all’appello è Penelope Truton, una giovane donna che, invece, è bella, simpatica e di spiccata perspicacia.
Ed ecco che le carte cominciano a sparigliarsi, poiché i due cugini restano irretiti dalla ragazza per motivi opposti e la reclutano, trasgredendo allo Statuto. Refrattaria a ogni soluzione troppo facile,
Penelope dimostra subito un’indomabile volontà di pensare con la propria testa, venendo a scoprire cose che metteranno a dura prova le sorti dello Scapolificio...
Tra gite balneari impreviste, movimentate tenzoni poetiche e match di pugilato disputati alla bell’e meglio, scivola una briosa commedia d’antan, dove tutto risulta ribaltabile con grazia.
Ne La stagione degli scapoli emerge la ritemprante inattualità che caratterizza anche le precedenti prove di Vincenzo Monfrecola. Lo scrittore partenopeo si smarca con naturalezza da mode, classificazioni e da una certa cupezza letteraria assai acclamata e va contro corrente; segue una strada completamente sua che è un omaggio reiterato all’Inghilterra edoardiana, imbevuto di positivismo e puntellato di dandismo, dove il cinismo viene messo alla berlina e, soprattutto, lo humour è sempre in agguato.
Situazioni comiche, battute di spirito, parossismi, equivoci esilaranti e congetture concorrono, infatti, alla creazione di un’atmosfera di leggiadria giocosa e di una trama coinvolgente imperniata sull’annoso tema dei rapporti uomo/donna.
Con una una prosa chiara e scorrevole – notevolmente vivace nei dialoghi –, l’autore ripristina, almeno nella finzione letteraria, quella giustizia amorosa che di frequente latita nelle storie sentimentali reali, un invito garbato a smantellare reciprochi pregiudizi e diffidenze.
Vincenzo Monfrecola (Napoli 1959), lavora al ministero per i Beni e le Attività Culturali. Giornalista e scrittore, ha pubblicato Il Decisionista, Lo strano furto di Savile Row (Cavallo di Ferro 2010 e 2012) e La stagione degli scapoli (Gargoyle 2014).
Dal 2001 al 2003, è stato responsabile dell’Osservatorio sui Beni Culturali, Faldbac Trade Union, presso la sede di Londra. Questa esperienza lo ha portato ad approfondire la conoscenza della storia, la cultura, i costumi e le usanze dell’Inghilterra e della sua capitale. Ciò contribuirà a rendere particolarmente vivide le ambientazioni tardo-vittoriane dei suoi romanzi.
Da La stagione degli scapoli:
George, Cyril e Penelope erano davanti al Palace Pier che ora sembrava molto diverso dalla sera precedente. La spiaggia sottostante era piena di persone, bambini, anziani; c’erano i teatrini e gli spettacoli di Pierrot. Con una moneta da cinque pence o uno scellino ci si poteva sedere su una sdraio a guardarli. Su uno spiazzo c’era un soprano che cantava canzoni appassionate di fronte a un pubblico emozionato. Dal lato opposto c’era un baritono che cantava Hand across the Sea, una marcia militare sull’amicizia. C’erano gli asini che portavano in groppa bambini comuni e i calessini foderati per i bambini più ricchi con le bambinaie al seguito. E poi c’erano gli uomini-sandwich che pubblicizzavano il circo di Lord George Sanger che tra le attrazioni aveva un uomo sparato dal cannone.
De Il Decisionista hanno scritto:
Humour e misteri nell’Inghilterra vittoriana. Ma – sorpresa – nonostante il british style, è un divertente esordio italiano.
Dario Pappalardo - “IL VENERDÌ” DI REPUBBLICA
Una colossale macchina delle beffe che consegna al lettore un divertente ritratto dell’Inghilterra dell’Ottocento.
ANSA
Monfrecola riesce a restituire la sensazione di un’epoca passata coinvolgendo il lettore in un clima di suggestione e cospirazione.
PAOLA SILVESTRO - IL ROMA
De Lo strano furto di Savile Row hanno scritto:
Al suo esordio del 2010, Vincenzo Monfrecola conquisto i lettori per la sua felicità narrativa […], anche il suo secondo titolo, Lo strano furto di Savile Row, conferma la piacevolezza di lettura.
Vincenzo Aiello - IL MATTINO
Porte che si aprono e si chiudono con divertente semplicità condita in salsa surreale. Un libro scoppiettante.
Leonardo Jattarelli - IL MESSAGGERO
Un’indagine scombiccherata e sorprendente, una concatenazione di equivoci che spingono verso esiti surreali nella tradizione inglese dell’accumulo comico che da Wodehouse arriva a Tom Sharpe fino a Mister Bean.
Francesco Durante - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
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Massimo Bencivenga |