La casa editrice Edizioni Ambiente da sempre si batte con i mezzi a disposizione, vale a dire la corretta informazione, per la causa del verde, che poi è qualcosa che dovrebbe coinvolgere non solo una casa editrice o i “fanatici”, bensì ogni persona di questo pianeta, perché abbiamo un dovere e un obbligo morale verso le nuove generazioni: lasciar loro un mondo vivibile ed ecosostenibile.
Il libro che vado a presentare oggi è:
Dieci azioni per zero rifiuti – Soluzioni concrete per comuni, aziende e cittadini a cura di Roberto Cavallo ed E.R.I.C.A. soc.coop.
Pagg.315
Edizioni Ambiente
Luca Mercalli, il noto meteorologo e climatologo è tranchant nella prefazione, quando scrive che “La questione dei rifiuti nella nostra civiltà è di una portata enorme, e tuttavia sottovalutata. [...] La leggerezza idiota degli innumerevoli gesti di abbandono di rifiuti nell’ambiente [...] ne è testimonianza.” Nel libro arriviamo a capire perché, adesso, e solo adesso, siamo oberati dai rifiuti, perché sono cresciuti esponenzialmente, perché non abbiamo saputo vedere i segnali spia del pericolo/collasso e perché non possiamo più tergiversare, pena la compromissione, forte e duratura, del nostro ecosistema.
Il Rapporto Rifiuti Urbani 2013 pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale indica che la produzione di rifiuti solidi urbani nel 2012 è stata di 504 kg/abitante, contro i 528 kg/abitante del 2011, mentre la raccolta differenziata ha sfiorato il 40% (39,9%). Dati positivi se inseriti nell’ottica nel dibattito sulla “questione” rifiuti nel nostro paese e come uno dei passi verso quella sostenibilità ambientale e l’orizzonte dei rifiuti zero che non possono più essere considerati una chimera. Dieci azioni per zero rifiuti, ultima fatica letteraria di Roberto Cavallo realizzata in collaborazione con i professionisti della E.R.I.C.A. soc.coop. (società di Alba di cui l’autore di Meno Cento Chili è il presidente) si propone di affrontare proprio questo percorso. Nel libro, edito da Edizioni Ambiente, si ripercorre infatti il cammino verso rifiuti zero e le iniziative virtuose nel campo della sostenibilità ambientale, del riciclo e del riuso di numerose aziende, amministrazioni locali e realtà territoriali presenti nella nostra penisola. Con un linguaggio fresco e diretto e presentando numerosi casi concreti affrontati e gestiti nel lavoro quotidiano della E.R.I.C.A. soc.coop., la questione rifiuti viene affrontata sotto diversi aspetti: si parte dalla prevenzione, arrivando al riuso e alla raccolta differenziata, per trattare poi di riciclo ma anche di raccolta dei rifiuti organici e di compostaggio. Si descrivono in concreto gli strumenti economici, i metodi per comunicare con i cittadini e con le amministrazioni, per arrivare a tematiche innovative come l’eco-design, strumento di prevenzione dei rifiuti dai risvolti ancora tutti da scoprire. Particolarmente interessanti i capitoli 9 e 10 (quest’ultimo scritto a quattro mani con Enzo Favoino della Scuola Agraria del Parco di Monza), che si concentrano sull’analisi del sacco nero e su cosa fare con quei rifiuti che non sembrano riciclabili, oltre ad un importante trattazione della responsabilità estesa del produttore, concetto che sta alla base della direttiva europea 98/2008 che trasferisce il costo dello smaltimento e del recupero dei rifiuti ai produttori. A intervallare la lettura contribuiscono i numerosi box utili per approfondire, attraverso interviste agli addetti ai lavori o ai responsabili di alcune aziende particolarmente virtuose in campo ambientale, le tematiche trattate nel capitolo. Un libro quindi che può essere letto sia da chi si occupa professionalmente di sostenibilità ambientale ma anche da chi semplicemente vuole saperne qualcosa di più perché come dice Mercalli nella sua prefazione “..occuparsi di una strategia “rifiuti zero” è più che mai un atto di profonda responsabilità e di assoluta necessità.. la questione dei rifiuti nella nostra civiltà è di una portata enorme.. ciò che “buttiamo” nell’ambiente dura migliaia di anni e produce danni irreversibili: decisamente una scomoda eredità per le generazioni future”.
Massimo Bencivenga |