A volte ancora capita in qualche vecchio libro di sentir parlare di motori o congegni elettro-meccanici. Una parola che sembra ormai essere desueta, perché quella che sembrava la nuova frontiera tecnologica è stata bypassata dall’elettronica e della frontiera prossima futura che i tecnologi e i futurologi indoviduano con un acronimo GRIN (Genetics, Robotics, Information technology and Nanotechnology). E pensare che, invece, sino a 20 anni nessuno aveva previsto l’invasività del web nelle nostre vite, e sino a 7 anni fa nessuno parlava del mondo dei social che tanto ci appassiona e condiziona adesso, intendendo con social anche il peer to peer e tutto il mondo web 2.0. Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? Quali saranno le parole e i concetti dominanti da oggi a un lustro e più?
Alcune parole devono, giocoforza, entrare fin d’ora a far parte del nostro vocabolario, per capire ciò che sta avvenendo e per partecipare al cambiamento.
Parole per il futuro. Piccolo vocabolario per il prossimo decennio di Federico Pedrocchi con prefazione di Massimo Cirri
Collana: Tascabili dell'Ambiente pag. 192, euro 14,00 ISBN 978-88-6627-043-0
Nel libro Parole per il futuro vengono identificati 20 termini particolarmente significativi per gli anni a venire, oggi tracce di futuro, ma che presto diventeranno boati: bene comune e greenwashing, biomimesi e realtà aumentata, nanotecnologie, nicchie, smart city, sharing, sobrietà e molte altre.
Sono stati scelti perché hanno tutte le caratteristiche di innovazioni potenti, dalle quali ora riceviamo solo deboli segnali, ma inequivocabili; e perché si tratta di tematiche molto trasversali, se ne deve parlare perché la storia che ci aspetta dovrà necessariamente metterci mano per via di fatti ed emergenze che sono giunte alla stretta finale.
L’idea di questo volume nasce dalla volontà di stimolare una riflessione su alcuni cambiamenti che affronteremo nello studio, nel lavoro e che, soprattutto, ridisegneranno la nostra quotidianità.
Lo scopo è anche incuriosire il lettore presentando in modo divulgativo nuovi fenomeni e concetti non ancora completamente sedimentati nel sentire comune, ma con i quali dovremo presto fare i conti.
Autore: Federico Pedrocchi, giornalista di scienza. Conduce e dirige la trasmissione settimanale Moebius e il sito della trasmissione stessa, in onda su Radio 24 – Il Sole 24 Ore. Dirige Triwù, una web tv dedicata all’innovazione. Fa attualmente parte del gruppo di coordinamento del progetto europeo Nanochannels, dedicato all’analisi dell’immaginario collettivo sulle nanotecnologie. Coordina l’attività seminariale dello Smart City Roadshow, progetto di Smau in collaborazione con Anci, serie di appuntamenti dedicati ai progetti per le città intelligenti. Insegna New media al Master in Comunicazione scientifica e innovazione dell’Università Milano Bicocca. Ha svolto attività di consulenza per la Commissione europea in merito alle prassi formative per migliorare il rapporto fra media e ricerca scientifica.
Massimo Bencivenga
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