Il fisico Fabio Toscano ci presenta, in un libro molto godibile, la figura di Carlo Matteucci, fisico ed eroe risorgimentale. Sconosciuto ai più, è stato una figura di primissimo piano tanto sul piano intellettuale quanto su quello politico. Il libro trova una naturale collocazione in questo momento, ossia nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e nel bicentenario anniversario, il 20 Giugno, della nascita dello stesso. Un uomo, Carlo Matteucci, che, benché un pochino sottovalutato in patria – non crederete mica che la fuga dei cervelli sia una invenzione attuale?-, parlava e dava del tu a colossi quali Michael Faraday (una delle equazioni di Maxwell è in realtà di Faraday), Louis Pasteur (quanti bambini non sono morti in virtù degli studi di signore?) e Henry Becquerel (che morì per aver troppo studiato, insieme alla moglie Marie Curie, le proprietà dell’atomo). Gli studi di Carlo Matteucci sull’elettricità animale, all’epoca molto in voga, gli valsero la Copley Medal della Royal Society (una sorta di Nobel ante litteram) e la nomina a professore presso l’Università di Pisa.
Personaggio di straordinario rilievo scientifico e storico politico, Carlo Matteucci è stato protagonista scomodo del Risorgimento, uno dei primi ministri dell’istruzione dell’Italia Unita e il fisico italiano più importante della prima metà dell’800. Intellettuale e scienziato impegnato, fu tra gli intellettuali cattolico-liberali più attivi del Risorgimento, partecipò alla prima guerra di Indipendenza, svolse un’intensa attività diplomatica per il Granducato di Toscana e divenne senatore d’Italia. Da scienziato cattolico giunse a definire “insostenibile” il potere temporale della Chiesa; da ministro del Regno tentò la prima, spregiudicata riforma dell’università, in barba agli interessi dei suoi stessi colleghi professori, che gli valse i complimenti di Niccolò Tommaseo e gli insulti di Francesco de Sanctis. Una figura ed un ruolo, dobbiamo dirlo, quella dello scienziato-impegnato un po' in disuso in Italia, o lasciata ad elementi di non primissimo spessore.
Questa biografia, curata da Fabio Toscano, è basata su un imponente lavoro di scavo negli archivi e di analisi di fonti primarie tra cui carteggi con figure di spicco del Risorgimento.
E Fabio Toscano si conferma, in questo lavoro, un investigatore scientifico ed un divulgatore di prim’ordine, doti già ben espresse nei precedenti lavori quando ha tratteggiato le figure del matematico italiano Gregorio Ricci Curbastro e del fisico sovietico Lev Landau (da non confondere con il matematico degli infinitesimi), uno dei fisici più eclettici, penetranti, precoci e caustici del XX secolo; un uomo che diede contributi importanti nello studio del Plasma e della superfluidità. Senza contare poi la sfida, a colpi di problemi da risolvere, tra Niccolò Tartaglia e Gerolamo Cardano raccontata da Toscano nel lavoro La formula segreta.
Fabio Toscano, fisico teorico di formazione, è specializzato in Fondamenti e filosofia della fisica presso le università di Bologna e Urbino e in Comunicazione della scienza alla Sissa di Trieste. Svolge attività di divulgazione scientifica per carta stampata, web e televisione. Co-presidente dell’associazione Nuova Civiltà delle Macchine, è membro della direzione scientifica dell’omonima rivista. Per Sironi ha pubblicato diverse biografie di scienziati, tra cui Il genio e il gentiluomo (2004), Il fisico che visse due volte (2008, vincitore del premio Giovanni Maria Pace per il miglior libro italiano di divulgazione scientifica) e La formula segreta (2009).
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Massimo Bencivenga |