Diamo troppo per scontato che aprendo un rubinetto l’acqua esca. Per la verità in alcune parti d’Italia le cose già non sono così; per la verità non stiamo facendo molto per evitare di sprecare la risorsa più preziosa che abbiamo, indispensabile per la vita e molto importante anche in quasi tutti i processi industriali.
Una molecola ben strana, l’acqua, basti pensare allo strano e unico caso dell’aumento di volume nel passaggio di stato da liquido a solido.
Sociologi e romanzieri, anche Clive Cussler, si sono già scatenati pensando a future guerre per il controllo dell’acqua, non so se si arriverà a tanto, ma occorre provare perlomeno ad utilizzare questa risorsa vitale in modo più intelligente, il che significa evitare gli sprechi inutili della stessa.
Ogni giorno utilizziamo grandi quantità di acqua per bere, cucinare e lavare, ma quella che impieghiamo, in modo indiretto, per produrre il cibo di cui ci nutriamo è molta di più. Dietro ai pasti che consumiamo quotidianamente ci sono enormi quantità di acqua: circa 3.600 litri per una alimentazione a base di carne e 2.300 litri per una dieta vegetariana.
Fino a quando il cibo che produciamo serve per sfamarci, tutto – o quasi – può trovare una giustificazione, ma possiamo dire la stessa cosa quando utilizziamo acqua per produrre cibo che, per mere ragioni commerciali, non raggiungerà mai la nostra tavola? Buttare via 200 grammi di carne rossa equivale a sprecare 3.000 litri di acqua che sono stati impiegati principalmente per nutrire l’animale; gettare una tazzina di caffè è come buttare in pattumiera 140 litri di acqua. Un vero spreco nello spreco.
Il libro blu dello spreco in Italia: l’acqua, rapporto a cura di Last Minute Market realizzato nell’ambito della campagna “Un anno contro lo spreco”, propone un’analisi documentata, dettagliata e aggiornata per fare chiarezza e spronarci a cambiare i nostri stili di vita e di consumo. Perché, è bene ricordarlo, l’acqua la possiamo contenere, incanalare, raccogliere, purificare, confezionare, trasportare e trasformare, ma non la possiamo produrre.
Gli autori, dopo aver messo in luce lo scandalo dello spreco di cibo, hanno spostato la propria analisi sul legame profondo che esiste tra lo spreco di cibo e quello di acqua.
Il libro blu dello spreco in Italia: l'acqua di Andrea Segrè e Luca Falasconi Edizioni Ambiente collana: Tascabili 208 pagine – 14,00 euro ISBN 978-88-6627-042-3
Andrea Segrè è professore ordinario di Politica agraria internazionale e comparata e preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. E’ fondatore e presidente di Last Minute Market, spin-off accademico dell’Università di Bologna.
Luca Falasconi, ricercatore presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e docente di Politica agraria e sviluppo rurale, è co-fondatore e socio di Last Minute Market.
Massimo Bencivenga
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