Federico Scoppio, all’interno della Collana “Gargoyle Accadimenti”, offre ai lettori il primo libro dedicato a Morgan. Quando si parla di musica in Italia riesce difficile fare a meno del talento proteiforme ed eclettico Marco Castaldi, in arte Marco Castoldi.
Il libro, di ben 165 pagine, è disponibile da giugno in tutte le librerie e le edicole.
Crede nella musica. Nel rock’ n’ roll e in quella classica. Crede nei buoni libri, nei grandi poeti. Crede nelle persone e si comporta come un fuorilegge della musica italiana. Artista fuori dalle mode, fuori dagli schemi, conosciuto al grande pubblico per aver fondato i Bluvertigo e per essere il giudice più vincente di “X Factor”. Gentiluomo dalle parole indovinate, le citazioni colte, uomo libero e passionale, Morgan è uno dei migliori prodotti della musica italiana degli ultimi venti anni. Ma non per tutti. Per alcuni troppo disordinato e lunatico, per altri un genio, per altri ancora un grande truffatore. Intenso, comico, lirico e rockeggiante in ogni uscita, ha riempito le pagine dei nostri giornali per la sua musica, forse ancor di più per le sue tormentate storie di amore, le passioni e i vizi – anche quelli illegali – che lo hanno portato ad essere, spesso frettolosamente, giudicato. Misterioso quanto basta, sicuramente maledetto al punto giusto, Morgan ha delle qualità ineluttabili.
Cantautore, polistrumentista (chitarra, pianoforte, sintetizzatore, basso elettrico), performer carismatico, intellettuale della musica leggera, poeta decadente, rocker dissoluto, dandy anticonformista, mattatore di talent show, star della Tv popolare, protagonista del gossip. E ancora, produttore discografico, regista d’opera, direttore artistico, attore, figurante, compositore di colonne sonore, doppiatore, imprenditore di vino.
Chi è Marco Castoldi, in arte Morgan? Talento precocissimo – i suoi primi brani li compone appena sedicenne con il nom de plume Markooper (Prototype e Dandy bird & Mr contraddiction) –, Morgan trova un complice e alleato in Andrea – Andy – Fumagalli (che suona le tastiere, il sassofono e il sintetizzatore) con il quale fonda prima i Golden Age e poi, nel 1994, dà vita ai Bluvertigo, gruppo che incide decisamente nella scena pop-rock-elettronica italiana della metà degli anni Novanta con gli album “Acidi e basi”, “Metallo e non metallo” e “Zero” – la cosiddetta Trilogia chimica – e sodalizi diversamente audaci – l’esperimento “Canone inverso” (1999) assieme ai poeti Alda Merini, Manlio Sgalambro, Murray Lachlan Young e a Enrico Ghezzi, la condivisione del brano Discolabirinto con i Subsonica. Dopo la cocente delusione dell’ultimo posto della canzone L’assenzio a Sanremo 2001 e la pubblicazione della raccolta “Pop Tools”, pur senza sciogliersi ufficialmente, i componenti della band – che, oltre a Morgan e ad Andy, comprendono il chitarrista Livio Magnini e il batterista Sergio Carnevale – diversificano i percorsi artistici.
Morgan inizia così una carriera solista di impressionante intensità e vigore. Vince due Premi Tenco – con l’album di inediti “Canzoni dell’appartamento” (2003) e come interprete del remake “Non al denaro, non all’amore né al cielo” (2005), album di Fabrizio De André del 1971 ispirato all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters; rivisita, in una personalissima cifra postmoderna, grandi come Rodolfo De Angelis, Charles Aznavour, Domenico Modugno, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Piero Ciampi, Gino Paoli, Luigi Tenco, Giorgio Gaber, Pino Donaggio; avvia collaborazioni vertiginose: quelle, già rodate assieme ai Bluevertigo, con Franco Battiato (è tra gli attori di Perdutoamor, primo film dell’artista siciliano del 2003) e Alice, e poi con Mauro Pagani, Modena City Ramblers, Edoardo Bennato, Patty Pravo; compone per il cinema – le colonne sonore dei film Ingannevole è il cuore più di ogni cosa di Asia Argento e Il siero della vanità di Alex Infascelli, entrambi del 2004, e del mediometraggio Il quarto sesso di Marco Costa (2006); esordisce come regista teatrale con Il Matrimonio Segreto, opera in due atti con libretto di Giovanni Bertati e musica di Domenico Cimarosa; soprattutto Morgan si fa conoscere al grande pubblico come giudice, esplosivamente sagace, del talent show “X Factor”: per cinque edizioni vincono i cantanti da lui scelti – tra i quali Marco Mengoni e Chiara Galiazzo.
Tale multiforme successo non è esente da parentesi negative, come quella provocata dalla discussa intervista rilasciata al mensile “Max” in cui Morgan si dichiara a favore del crack come antidepressivo, ciò gli procura l’esclusione dal Festival di Sanremo 2010 e una dolorosa – poi ricomposta – diatriba con l’ex compagna Asia Argento per la patria potestà della figlia Anne Lou.
Unica biografia non ufficiale su Morgan finora pubblicata, il libro del giornalista Federico Scoppio non trascura nulla attorno a questo artista inquieto, ambizioso, onnivoro e smagliantemente eclettico, alternando la più acuta critica musicale al racconto avvincente di una vita densa di cose, sollecitazioni, richiami, incontri, eventi, epifanie, coups de théâtre.
L'autore. Federico Scoppio (Roma 1975), giornalista, scrittore, autore e regista radiofonico. Scrive di Spettacolo e Società su diverse testate del gruppo L’Espresso-la Repubblica. Collaboratore di lungo corso del quotidiano il manifesto, del free press Leggo e del settimanale Famiglia Cristiana. È autore di Miles Davis (Editori Riuniti 2004), Mika (Gargoyle Accadimenti 2013). Ha condotto e scritto programmi per Radio3 Rai (“Storyville” e “Fuochi”) e curato la regia di programmi per Radio 1 (“Stereo Notte”) e Radio2 (“Musical Box”).
Massimo Bencivenga |