Effetti collaterali della società del consumo sono i rifiuti e gli sprechi. Entrambi i fattori sono fisiologici al benessere, ma deleteri sul lungo termine. I rifiuti ci stanno già presentando il conto in termini di siti stracolmi, malattie da inquinamento ed danni economici e d'immagine. Gestire correttamente i rifiuti è antieconomico, per questo si ricorre ad alternative più economiche che hanno il “pregio”, si fa per dire, di essere altresì più inquinanti e meno salutari. I rifiuti possono essere contenuti anche con una accorta politica volta ad eliminare gli sprechi. I numeri sono allarmanti, le abitudini pessime, come quella di tenere aperti i rubinetti anche nei momenti in cui non ne abbiamo stretto bisogno. Acqua persa e non recuperabile. E con i cibi? Non andiamo meglio. Le peggiori previsioni sono confermate nel lavoro di Andrea Segrè e Luca Falasconi a titolo Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo . La realtà dello spreco alimentare supera le più fosche previsioni. Diamo troppo per scontato che in futuro sgorgherà acqua dal rubinetto e che ci sarà sempre pasta nei supermercati. Così già non è in vaste aree del pianeta. E sarà sempre peggio.
Queste carenze innescheranno delle tensioni sociali che sfoceranno in rivolte e tumulti.
Una politica orientata a limitare lo spreco del cibo e delle risorse è cruciale per la sicurezza delle nazioni e per garantire la pace.
Ma non lo stiamo facendo, e Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo c’informa che la situazione è già drammatica. Peggio di quanto sospettassimo. Proviamo a fornire qualche numero.
Dal 1974 a oggi lo spreco alimentare nel mondo è aumentato del 50%. II 40% del cibo prodotto negli Stati Uniti viene gettato. In Gran Bretagna si buttano tra i rifiuti 6,7 milioni di tonnellate di cibo ancora perfettamente consumabile, per un costo annuale di 10 miliardi di sterline. In Svezia in media ogni famiglia getta via il 25% del cibo acquistato.
E in Italia, ogni anno, prima che il cibo giunga nei nostri piatti, se ne perde una quantità che potrebbe soddisfare i fabbisogni alimentari per l’intero anno di tre quarti della popolazione italiana, vale a dire di 44.472.914 abitanti. Lo spreco alimentare è stato per troppo tempo sottostimato, poco indagato e poco documentato. Solo negli ultimi anni, complici la persistente crisi economica globale e il crescente allarme per il cambiamento climatico, si è acuita l’attenzione per questo problema. Lo scopo de Il libro nero sullo spreco in Italia: il cibo, il rapporto curato da Last Minute Market nell’ambito della campagna “Un anno contro lo spreco 2010”, è quello di analizzare la filiera agroalimentare ed elaborare una stima degli sprechi e una valutazione delle conseguenze economiche, ambientali, nutrizionali e sociali generate dalla gestione delle eccedenze. Risultato? Consumare meno, ma soprattutto meglio, è possibile, basta volerlo. Basta seguire i consigli e le iniziative Last Minute Market.
Lanciata nel 2010 e da Andrea Segrè, riproposta con focus mirati sino al 2013, “Un anno contro lo spreco” è la campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica italiana ed europea sulle cause e le conseguenze dello spreco, sulle modalità per ridurlo e la promozione di una cultura scientifica e civile orientata ai principi della sostenibilità e della solidarietà. Lo spreco è una cattiva abitudine così diffusa nella nostra società da coinvolgere, a diversi livelli, tutti. L’obiettivo è individuare quei comportamenti scorretti ai quali è possibile porre rimedio modificando anche di pochissimo le abitudini quotidiane. L’iniziativa, che ha avuto il patrocinio del Parlamento Europeo, coinvolge comuni e amministrazioni locali, aziende e organizzazioni del volontariato. Giornali, settimanali e programmi televisivi hanno dedicato molto spazio alla campagna di sensibilizzazione, in particolare alle azioni dimostrative come i “pranzi antispreco” e agli spettacoli e performance: -Spr +Eco, l’allestimento teatrale illustrato da Altan con Massimo Cirri e Andrea Segrè, e Waterfront, la conferenza scenica sui temi dell’acqua, con Patrizio Roversi e Andrea Segrè. Il Libro nero sullo spreco in Italia, che quest’anno è dedicato al cibo e l’anno prossimo sarà dedicato all’acqua, è il rapporto nato nell’ambito di questa iniziativa che individua le ragioni degli sprechi nei vari passaggi della filiera alimentare che va dai campi alle nostre tavole, documentando i costi economici, ambientali e sociali di un fenomeno che rappresenta un tanto evidente quanto drammatico “fallimento di mercato”.
Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo edito da Edizioni Ambienti a cura di Andrea Segrè e Luca Falasconi
Collana: Tascabili pag. 128, euro 12,00
Andrea Segrè, è preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna dove insegna politica agraria internazionale e comparata. È il fondatore di Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna attiva in Italia e all’estero, per il recupero a fini solidali dei beni invenduti, pluripremiato esempio di azione sostenibile che previene la formazione di rifiuti. Tra gli ultimi libri di Andrea Segrè ricordiamo Lezioni di ecostile (Bruno Mondadori 2010).
Luca Falasconi, ricercatore presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna e docente di Politica agraria e sviluppo rurale, è co-fondatore e socio di Last Minute Market.
Massimo Bencivenga |