
C’è un gran bisogno di libri scomodi, di libri capaci di farti riflettere, di farti uscire dalla bolla mediatica nella quale ognuno di noi, in misura più o meno maggiore, trova conforto e sicurezza. Le persone meno smaliziate subiscono le mode in maniera più forte.
E come dar loro torto se vedono il loro idolo battersi per una buona causa?
Ma è davvero una buona causa o non piuttosto la causa che va per la maggiore e per la quale loro si prestano, non di rado dietro favolosi compensi, a far da testimonial?
Quante volte è successo questo solo negli ultimi tempi?
Abbiamo visto non poche star del cinema e della musica schierarsi ed impegnarsi in campagne volte a cercare di limitare e di sensibilizzare la popolazione nei confronti del problema del riscaldamento globale.
In senso opposto abbiamo visto Michael Crichton schierarsi contro la “bufala” del riscaldamento globale e vedersi rovesciato addosso tante e tante critiche: servo dei neocon fu l’epiteto più gentile che subì. In questi ultimi anni di “mode” ce ne sono state tante.
Non è un cambio di stagione di Martín Caparrós è un viaggio caustico e scomodo alla ricerca di quello che c’è dietro alcune nostre azioni ed iniziative. Il mondo si è svegliato con un’apocalisse nuova. I timori ecologisti hanno trovato la loro forma perfetta: il pianeta avrebbe sofferto un cambiamento climatico così profondo che niente sarebbe stato più come prima. E allora governi, celebrità, organismi internazionali, grandi corporations, piccole ONG, si sono lanciate nella lotta contro il cambiamento.
Non è un cambio di stagione è la storia di dieci viaggi in nove diversi paesi – Brasile, Nigeria, Niger, Marocco, Mongolia, Australia, Filippine, isole Marshall, Stati Uniti – che soffrono la minaccia climatica. Ma è, soprattutto, una riflessione affilata, provocatoria su quello scompiglio che, improvvisamente, sembra essere il problema più importante in un mondo piegato dalla fame e dalla miseria.
Con humour, eleganza, veemenza, l’autore mette in discussione i significati del movimento ecologista, il posto della Natura nella nostra società, gli interessi verdi dei grandi capitali, l’ideologia del conservatorismo, il clima di un’epoca che pensa al suo futuro come una spada di Damocle. E lo fa proponendo un genere misto: una inchiesta che pensa, un reportage che racconta.
Martín Caparrós è il più importante scrittore di giornalismo narrato: il nostro Capote, il nostro Kapuscinski. Jorge Fernandez Diaz
Non è un cambio di stagione di Martín Caparrós
272 pagine 17,00 euro formato 13,2 x 18,5 isbn 978-88-6627-021-8
Edizioni Ambiente srl via Natale Battaglia 10 20127 Milano tel. 02.45487277 fax 02.45487333 www.edizioniambiente.it www.verdenero.it
Martín Caparrós (Buenos Aires, 1957) si è laureato in Storia a Parigi, è vissuto a Madrid e New York e ha diretto riviste culturali. Ha tradotto Voltaire, Shakespeare e Quevedo, ha vinto il Premio Planeta Latinoame ricano, il Premio Rey de España e la borsa di studio Guggenheim. Le sue opere sono state tradotte in svariate lingue.
Massimo Bencivenga
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